Beata gioventù. Se poi gli anni sono 15 (neppure compiuti), allora aggettivo e sostantivo, oltre che andare a braccetto, generano anche un inevitabile sospiro. Ludovica Galuppi (velocista olgiatese classe 2005) ha vinto la 48^ edizione del Premio Carlo Speroni, vetrina d’eccellenza dell’atletica giovanile nel solco della memoria del grande Carloeu.
Fresca di titolo italiano Cadette negli 80 metri piani (9’96’’ il 5 ottobre a Forlì ma con un personal best di 9’85’’), l’atleta della Polisportiva Olonia ha ricevuto il riconoscimento ieri sera a Villa Malpensa di Vizzola Ticino nell’ambito della conviviale di novembre del Panathlon Club La Malpensa del presidente Enrico Salomi. Fall classic che la famiglia del genius loci bustocco (guidata dal patriarca ed omonimo Carlo) ha voluto diventasse ispirazione ed incoraggiamento per gli sportivi in nuce. In senso più stretto, il lascito ereditario alle nuove generazioni di uno dei personaggi più iconici del tessuto culturale bustocco. Prima ancora che di quello sportivo. Come dimostrato dalla presenza istituzionale del sindaco Emanuele Antonelli.

Staffettista d’occasione il vincitore (contumace) dell’edizione passata Franck Brice Koua che ha ceduto il testimone alla giovanissima Ludovica in combo assortita con il mentore Danilo Goffi, gran figura della maratona azzurra di fine anni ‘90.
A corolla del Premio, il meeting di ieri è stato giocato tutto all’attacco con lo schieramento di tre punte nel ruolo di relatori: il Presidente del Panathlon Club Venezia e Vice Caporedattore della TGR Veneto Luca Ginetto (che ha dato conto in apertura del suo intervento delle iniziative panathletiche a supporto dei danni dell’acqua granda nella Serenissima), il Presidente lombardo di Fidal Gianni Mauri (autore di un appassionante bignamino sugli atleti che hanno fatto la storia dell’atletica), e Bruno Bonicalzi (maratoneta da Guinness World Records). Proprio il runner gallaratese (7 maratone in 7 continenti, Antartide compresa, in 21h39’58’’), ha fatto il pieno di entusiasmo: “Si può sognare anche a quarant’anni? Certo, io ne sono la dimostrazione”. Quando si è sportivi, alla fine, l’età è davvero un dettaglio.

Giovanni Castiglioni