A volte, è solo una questione di prospettive. O di punti di vista. Il binocolo rovesciato di Ivan Javorcic ribalta la chiave di lettura del 2-2 con la Juventus: “Ancora una rimonta? Per essere rimontati bisogna passare prima in vantaggio. Io la vedo così“. Non fa una piega.
Anche se in filigrana, il pareggio del “Moccagatta” nasconde verità meno retoriche: “Avvio difficile. Merito anche dell’aggressività e della qualità dell’avversario. Poi sinceramente abbiamo controllato il gioco e fatto una grande partita. Abbiamo preso gol nei nostri momenti migliori. Senza che ci fossero segni di cedimento. Reti frutto di episodi. Dobbiamo accettarlo in questo momento. Ma voglio sottolineare crescita e personalità del gruppo. I ragazzi sono molto arrabbiati. Il secondo gol loro è venuto in mischia quando avevamo centimetri per difendere”.
In media, i 5 vantaggi sfumati in 4 partite della Pro Patria sono durati 17,8 minuti. Dai 32 della rete di Lombardoni pareggiata da Chiricò contro il Monza, ai 3 intercorsi tra l’1-0 di Mastroianni e l’1-1 di Villa con la Pergolettese. Ieri le 2 segnature biancoblu hanno resistito 6 e 20 minuti.

Pippo Ghioldi avrebbe (forse) barattato il gol con la vittoria: “Sono contento per il gol e la prestazione. Mi mancava solo quello. Se non segni, viene tutto oscurato. Ovviamente sarei stato più contento per i 3 punti“. Il format delle sceneggiature non preoccupa il 23 tigrotto: “E’ un periodo un po’ così. Segniamo e poi veniamo raggiunti. L’avevamo preparata bene e credo meritassimo di più. Come nelle altre 3 gare, la prestazione c’è stata. Teniamoci quella. Per ora va bene così. Dediche? Alla mia famiglia e a chi mi vuole bene”.                 

Giovanni Castiglioni

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