Dall’elenco dei più mister più sorprendenti e tenaci dopo quest’anno di prima categoria, spunta indubbiamente il nome di Cristian Pavone, tecnico che ha condotto l’Antoniana alla salvezza acciuffata roprio negli ultimi minuti dell’ultima giornata.
Il classe ’79 dopo aver guidato per tre anni l’Arnate in seconda categoria, nel mese di novembre si è messo in gioco sul terreno di via Ca’ Bianca accettando la sfida Antoniana a quel tempo ultima in classifica dopo un avvio decisamente nero.
Poi però ecco la risalita con un cammino percorso pian piano, lunghissimo e fatto di mille ostacoli, ma affrontato con fiducia fino alla fine tanto da conquistare nel girone di ritorno ben 25 punti (all’andata furono appena 9 ndr) al sapore di miracolo e di salvezza.
La società di Busto Arsizio ha però deciso di non proseguire con il tecnico, al suo posto ci sarà Mirko Colombo ex, fra le altre, Gorla Maggiore ed Ispra, ma le lodi e gli applausi per Pavone non sono mancati.
La dirigenza ha, ad oggi, fatto una scelta diversa, affinchè un mister continui il suo percorso ci vogliono tante componenti ed evidentemente qui qualcuna mancava, ma ci tengo a precisare che ci siamo lasciati in buonissimi rapporti e che sarò per sempre grato all’Antoniana per l’opportunità concessami: in una situazione delicata ha scelto me, si è fidata di me, è stato davvero un piacere“.

Allora partiamo dal mese di novembre: con un’Antoniana già quasi spacciata, te lo avranno chiesto mille volta “ma chi te lo ha fatto fare”?
Oggi a conti fatti sembrerebbe più facile rispondere ma in quel caso posso dire che ha prevalso il giusto mix di coraggio ed incoscienza, diciamo che senza queste caratteristiche non sarei andato da nessuna parte e a chi mi faceva questa domanda rispondevo sempre la stessa cosa ovvero vincere una grande sfida“.

Vincere una sfida che ti ha portato dritto dritto verso la salvezza…
Beh non proprio dritto dritto, i momenti di sconforto e di down ci sono stati, però devo dire che siamo stati proprio bravi a crederci sempre, io come i ragazzi come la società, nessuno ha mai mollato un centimetro, abbiamo remato tutti nella stessa direzione ed alla fine ce l’abbiamo fatta“.

Che campionato è stato questo di prima categoria per da te che per la prima volta da mister ti affacciavi qui?
Io arrivavo da tre stagioni con l’Arnate in seconda categoria, tre stagioni in cui abbiamo fatto bene, mi sono affacciato in questo campionato e ho riscontrato subito un livello più alto sia a livello tecnico sia a livello tattico, ho visto diverse buone squadre fatte di giovani di qualità ma anche di ottimi giocatori d’esperienza, io ho avuto sicuramente a disposizione una bella rosa che mi ha permesso di fare bene e senza presunzione dico di aver dimostrato di poterci stare a questi livelli“.

Tu cosa hai portato di tuo in questa piazza e cosa metti invece nella valigia del viaggio di ritorno?
Quando sono arrivato ho trovato una formazione un po’ sfiduciata e sottotono, abbiamo cambiato sistema di gioco, ho cercato appunto di ridare fiducia ad alcuni ragazzi, di portare serenità ed abbiamo fatto un’intensa preparazione atletica, nel girone di ritorno si è visto il nostro stato di forma, anche se alla fine eravamo cotti, ma abbiamo tutti retto alla grande; nella valigia di ritorno metto una grande crescita e ancora più voglia di fare

Tanti aspetti positivi ma nonostante ciò la riconferma non è arrivata: quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ci tengo a ribadire che abbiamo fatto tutti insieme qualcosa di incredibile e che se il primo merito va ai ragazzi per il loro impegno, il secondo è tutto della società la quale ha creduto in me e mi ha sostenuto sempre, poi nel calcio si fanno delle scelte, loro hanno deciso di cambiare ed io ho accettato serenamente questa decisione, sono contento di aver ripagato la società per la fiducia concessami, certo ora che sono salito sul trampolino ho voglia di lanciarmi verso nuove sfide, mi piacerebbe tanto continuare con una prima squadra, ho detto di no a diversi settori giovanili per questo motivo, non ho fretta, sto alla finestra, e sono prontissimo a rimettermi in gioco“.

Mariella Lamonica