Dei suoi 37 anni (compiuti proprio ieri: auguri da tutta a redazione!) possiamo tranquillamente dire che quasi una trentina li ha vissuti e li sta vivendo col gialloblu sulla pelle. Martino Rovera è da un anno responsabile del settore giovanile della Robur e il mese di giugno è da sempre propizio per tracciare bilanci:
“Sicuramente molto impegnativo perchè ero abituato al mondo del minibasket che adesso, guardandomi indietro, lo vedo un pò come un mondo fatato. In realtà nel settore giovanile si creano dinamiche molto più complesse sia nel rapporto con gli allenatori che con le famiglie che coi diversi dirigenti che seguono il settore giovanile. Devo dire che comunque sono soddisfatto sopratutto dello staff di allenatori che abbiamo a disposizione e posso dire che sono tutti confermati per l’anno prossimo nei ruoli in cui erano quest’anno e per dare continuità al lavoro che hanno iniziato la scorsa stagione. Sicuramente tra di noi si è creato un bel gruppo che penso sia una buona base di partenza: l’anno prossimo vedremo di fare ancora meglio“.
Traspare la sensazione che potendo tornare indietro non cambieresti nulla. Sei pienamente soddisfatto del lavoro svolto.
“Se ti guardi indietro c’è sempre qualcosa che pensi che si poteva fare in maniera diversa. Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto sopratutto di dove sono stati collocati gli allenatore. A mio parere siamo riusciti a trovare per ognuno di loro la fascia d’età più adatta alle loro caratteristiche. Questo penso che sia la base di partenza migliore per il futuro”.
Poi vi è da dire che quest’anno la Robur torna alle finale nazionali con una formazione dopo l’assenza dello scorso anno sebbene, come sempre, la cosa più importante non sono i risultati, ma la crescita dei ragazzi.
“Infatti, il messaggio che vogliamo dare alle famiglie dei ragazzi è proprio l’importanza non del risultato immediato, ma del lavoro che si fa per crescere dei giocatori che, nel nostro caso, possono venire utili per la serie B o per le squadre del circondario nelle categorie minori. Siamo estremamente contenti del gruppo dei 2005 che è arrivato alle finali nazionali, abbiamo vinto anche il titolo regionale coi 2006 che è il massimo che si poteva fare dato che a livello Under 13 c’è solo il campionato regionale. Diciamo che questo è un pò lo specchio di come vanno le cose da noi: mi sono accorto guardandomi in giro che noi siamo molto competitivi fino a livello Under 14 e Under 15 che sono i primi anni di settore giovanile. Dopo, sopratutto per un discorso di reclutamento fatto dalle altre squadre iniziamo un pò a soffrire: ci sono squadre come Brescia o Cremona che vanno a prendere giocatori in tutta Italia se non, addirittura, all’estero. Fuori dalla Lombardia ci sono altre squadre che attuano queste politiche. Noi come Robur sia per politica societaria che per questione di costi non seguiamo questo andazzo. Il nostro obiettivo è ottenere il massimo dai nostri ragazzi: Quando arriviamo a un certo livello facciamo veramente più fatica, ma abbiamo delle basi che ci dicono che facciamo un ottimo lavoro in tutto il cammino dal minibasket fino all’ultima squadra di settore giovanile”.

Matteo Gallo