Volto storico del calcio a Varese e in provincia, Paolo Maccecchini è stato per tanti anni presidente della Malnatese e sostenitore (anche come presidente del Settore Giovanile) del Varese Calcio. Negli ultimi anni, mentre il Varese attraversava problemi societari di varia natura che sono culminati nella mancata iscrizione al campionato di Eccellenza, Maccecchini è sempre stato al fianco della squadra, contribuendo con tutte le sue forze e possibilità al tentativo di non far morire il principale club calcistico cittadino.

«Provo un grande dolore – racconta Maccecchini – perché per me il calcio a Varese è soprattutto lo stadio Franco Ossola, luogo di ritrovo di tanti affezionati sostenitori che ci sono andati per moltissimi anni e che oggi magari hanno anche una certa età. È soprattutto per loro che la chiusura dello stadio prima e la scomparsa del Varese poi rappresentano una sconfitta. Vedere il Franco Ossola chiuso mi ha meravigliato fin dall’inizio, è una decisione del Comune che non condivido e che non aiuta i cittadini».

Per Maccecchini, però, questa estate è stata contrassegnata anche da una nuova avventura: l’imprenditore ha deciso di affiancare – attraverso il suo negozio di ferramenta –  il Bosto, la cui prima squadra milita in Prima Categoria: «È una società che conosco e con cui ho avuto buoni rapporti fin dalla sua fondazione: ero amico di Fausto Pozzi [il fondatore del Bosto, ndr] e conosco la sua famiglia».

«L’ho sempre considerata – spiega Maccecchini – una società seria, che lavora tanto sul settore giovanile e che ha un impianto di tutto rispetto. Conoscevo già alcune delle persone che sono tutt’ora in società e perciò per me non è stata una decisione difficile da prendere: quest’anno sarò lo sponsor della prima squadra. Ho già avuto modo di conoscere i giocatori e di vedere un paio di partite: sono rimasto contento, mi sembra un ottimo gruppo».

Maccecchini, dunque, rimane legato a doppio filo al calcio varesino e chiude la nostra chiacchierata con una considerazione e un augurio: «Mi spiace molto di essere stato circondato, in questi anni, da persone che non volevano il bene del Varese. Per il futuro ho un solo desiderio: rivedere presto una squadra di Varese, qualunque sia la sua denominazione, allo stadio Franco Ossola. Lo stadio è della città e solo riaprendolo sarà possibile rilanciare il calcio a Varese».

Filippo Antonelli