Panathlon FootballItalian Graffiti. Ovvero, come lo sferoide prolato (mezzo tecnico distintivo del football americano come l’ovale lo è del rugby) ha forgiato un’intera generazione nell’età dell’oro del casco e spalline tricolore. Quando il Superbowl nostrano portava oltre 20 mila spettatori negli stadi, Philips, Armani e compagnia pagante erano sponsor di maglia e l’Eurobowl finiva live il sabato sera su Rai Uno. Insomma, sport di nicchia a chi? Cosa resterà di quegli anni ’80 è stato il tema della conviviale di settembre del Panathlon Club La Malpensa che ha riunito al Ristorante del Tiro a Volo di Fagnano Olona reduci di quell’epoca leggendaria e protagonisti del football contemporaneo. Il sodalizio del presidente Enrico Salomi ha messo intorno ad un tavolo l’attuale presidente dei Panathlon Football 4Frogs Legnano ed ex uomo di linea neroargento Ettore Guarneri (4 titoli italiani, uno europeo e 2 continentali per nazioni sul suo personalissimo cartellino), il numero uno dei Blue Storms Busto Arsizio Fabio Parma, il quarterback azzurro, figlio d’arte, prodotto dei Blue Storms, ex Lions Bergamo e prossimo (si sussurra) al passaggio in una Italian Bowl contender Andrea Fimiani (“incastrato” nel giorno del suo 23esimo compleanno) e l’Ufficio Stampa della FIDAF Barbara Allaria (per la cronaca, anche mamma di Andrea e per l’occasione in una crasi football/nuoto in compagnia di coach Gianni Leoni).

Parte leonina sminestrata da Guarneri che ha messo in moto la DeLorean personale pescando a strascico nell’album dei ricordi. Dai primi tornei Basi NATO (“Nell’84 battemmo a Tirrenia gli americani 7-0. L’anno dopo per ragioni di sicurezza fu vietato l’accesso alle basi militari…”), alla trasferta in Germania con la Nazionale (“Loro perfetti, noi vestiti come l’armata Brancaleone. Ma gliele Panathlon Football 2suonammo sia a Colonia che a Francoforte”), sino alla strettissima contingenza (“Ho messo da parte la rivalità personale con il mio amico Marco Mutti e ho stretto un accordo di collaborazione con i Seamen Milano, il top del football italiano di questi anni”). In cantiere anche corrispondenza d’amorosi sensi con i Blue Storms? Chi vivrà…e tutto quello che ne segue.

Il meeting è stato preceduto da una dimostrazione di flag football (disciplina priva di contatto fisico parallela a quella principale) ad opera di una non competitiva in casa Blue Storms tra Tempeste (costola muliebre) e Junior Team (giovanile a genere misto). Sessione completa di didascalie a cura di coach Alessandro Di Lorenzo. Te la do io l’America. Con la fissa dell’end zone.        

 

Giovanni Castiglioni
(foto AFT Frogs Legnano ASD Official)