Non poteva esserci inizio d’anno migliore per la Varesina che nel giro di 180′ ha dato una vera e propria scossa al suo campionato. Dopo sette risultati utili consecutivi, il cammino dei rossoblù si è un po’ arenato nel mese di dicembre. La sosta è servita per ripartire alla grande: la squadra ha piazzato due vittorie consecutive contro le dirette rivali ai piani alti della classifica. Identico risultato: 1-0 a Castellanza bissato domenica scorsa contro il Busto 81; 6 punti che in realtà valgono il doppio perché messi in saccoccia negli scontri diretti.

04 varesina-busto 81 esultanza“Abbiamo fatto una parte centrale importante e alla fine abbiamo un po’ pagato la rincorsa – l’analisi del direttore sportivo Max Di Caro -. Ci ha abbassato il morale il pareggio subito a 15 secondi dalla fine ad Alcione, sono convinto che se avessimo vinto quella partita, poi contro Legnano e Lazzate avremmo raccolto qualcosa in più. Nonostante i risultati la squadra ha comunque giocato ed espresso buon calcio, non concedendo tantissimo. Ho chiesto ai ragazzi di avere attenzione maggiore in determinati momenti che sembrano ininfluenti ma che possono essere decisivi vedi i calci da fermo. Abbiamo trasformato questa cosa in nostro favore vincendo le ultime due gare su palla inattiva”.

Due gol firmati da due giocatori legati ai colori rossoblù, il veterano Albizzati e il giovane Broggi: “Ale ha dimostrato in questi anni che nei momenti delicati emerge sempre e lo stesso vale per Tino. Broggi si sta consacrando quest’anno, lo abbiamo aspettato. Ha qualità importanti e abbiamo deciso di puntare su di lui in maniera importante convinti che fosse l’anno giusto”.

Piccoli accorgimenti in rosa con innesti mirati e solito lavoro: “Non abbiamo rivoluzionato niente, siamo sempre noi; pensiamo al nostro cammino senza nemmeno guardare la classifica, la Castellanzese è a +11, sono tanti punti. Alla fine tireremo le somme e valuteremo le cose. Coltiviamo speranze di un grandissimo girone di ritorno in cui raccogliere qualche soddisfazione, ma stiamo lavorando per porre una base forte per l’anno prossimo”.

07  varesina-vareseNuovo giro, nuova corsa, i big match non sono ancora finiti per la Varesina che domenica affronterà quello che a tutti gli effetti è diventato un derby contro il Varese. “Una partita difficile e complicata – la definisce Di Caro -, contro una squadra forte. Non vinci a caso la Coppa Lomabrdia e non sei per caso lì davanti a lottare. Mi aspetto una gara difficile, spero si giochi allo stadio e non in giro magari in campo improponibili. Speriamo di scendere in campo al “Franco Ossola” che è sempre una bella emozione. Dovremo prestare massima attenzione”.

Alle spalle della Castellanzese ci sono sei squadre tutte raggruppate nel giro di due soli punti: “Tutte hanno un grosso potenziale: c’è chi ha una grande difesa, chi un grande attacco, chi ha più individualità o chi ha tanto spirito di gruppo vedi il Verbano che mi ricorda la SolbiaSommese sbarazzina di qualche hanno fa. Ognuno ha punti di forza e  di debolezza e ne sta approfittando la squadra più continua. Mai come quest’anno c’è stato un equilibrio del genere. Dobbiamo anche considerare squadre come l’Alcione o la Sestese (con un allenatore bravo e preparato) che sono di categoria, corrono e affrontarle in casa loro è complicato. Con avversarie così diventa importante anche pareggiare per muovere la classifica e dare continuità. Ciò che conta di più è non perdere”.

Al suo primo anno da direttore sportivo, l’ex giocatore rossoblù parla così del difficile ruolo che si è scelto: “Ho vissuto momenti particolari perché a volte ti sembra di aver sbagliato tutto, poi bastano due vittorie e sembra che hai costruito una squadra invincibile. Il mio sogno è quello di portare la Varesina più in alto possibile e di farlo coi nostri giovani: vederli giocare domenica una partita così importante è stata una grande soddisfazione. C’è tanto lavoro da fare. Il corso a Coverciano è stata una bellissima esperienza che mi ha dato modo di confrontarmi con persone che hanno respirato calcio vero. Il personaggio di punta della nostra classe è stato Leonardo. Toccare con mano le dinamiche del grande calcio è stata una crescita personale. Spero possa essere l’inizio di una carriera, ma solo il tempo lo dirà”.

Elisa Cascioli