Grandissimo amante di tutti gli sport, Erik Mazzacane è legato ai Mastini da quando ha messo i pattini per la prima volta a soli tre anni, incuriosito da quello sport che praticavano il cugino e il fratello Michael. E oggi, 22 anni dopo, ha ancora il cuore giallonero.

Sei Mastino da sempre. Che cosa è per te questa maglia?
“Il palaghiaccio è la mia seconda casa e il Varese è la mia seconda famiglia. Nell’ambito dell’hockey ho coltivato le mie amicizie più care fin da quando ero piccolo e da parecchi anni mio fratello ed io giochiamo insieme; in pista abbiamo molto feeling, forse anche di più che fuori dal ghiaccio”.

Quali sono i ricordi più belli?
“Penso spesso a quando, a soli 9 o 10 anni, andavo ad assistere alle partite della prima squadra in Serie A; era sempre molto emozionante e al PalAlbani arrivava tantissimo pubblico. Desideravo arrivare in prima squadra e sono contento esserci riuscito. Purtroppo, per tanti anni non abbiamo ottenuto grandi risultati, ma negli ultimi tempi le cose sono cambiate”.

Ultimamente sono arrivate alcune sconfitte, l’ultima delle quali settimana scorsa a Merano.
“Forse le iniziali otto vittorie di fila ci hanno fatto credere che potessimo dominare il campionato, ma in realtà non è così. Dobbiamo concentrarci su una partita alla volta, tanto più che le avversarie stanno trovando la quadra e stanno risalendo, dobbiamo essere più concreti in attacco e più attenti in difesa. A Merano non abbiamo giocato male, ma abbiamo dovuto fare i conti con assenze pesanti; abbiamo fatto quello che potevamo”.

A livello personale, sei contento della tua stagione?
“Mi trovo bene con il gruppo e siamo tutti uniti. Non sto giocando molto, ma quando sono in pista do sempre il massimo per aiutare la squadra e per ritagliarmi più spazio”.

Nella tua carriera hai indossato anche la maglia della nazionale.
“Vestire l’azzurro, seppure a livello giovanile, è sempre un sogno. Con l’Italia ho partecipato ad alcuni raduni e a tornei in Finlandia e in Germania e ne sono orgoglioso”.

Perché hai la maglia numero 22?
“Tifo Inter e il 22 è un omaggio a Diego Milito. Molti anni fa avevo la 27, ma quando sono arrivato in prima squadra quel numero era occupato e ho scelto volentieri il 22”.

Che cosa studi?
“Mi manca poco a finire “Scienze Motorie” e poi, ovviamente, mi piacerebbe continuare nel ramo sportivo, magari come istruttore o preparatore atletico nell’hockey ma non solo”.

Che passioni hai?
“Mi piace interessarmi di tutti gli sport e, oltre all’Inter, sono tifoso dei Lakers e seguo molto la NBA. Inoltre, adoro viaggiare e ultimamente sono stato a Barcellona; in estate, invece, farò il mio primo viaggio in tenda e andrò in Sicilia”.

Laura Paganini