Bonanni KamzaLa difficoltosa stagione al Varese, la prima in Serie D con la squadra che, partita per vincere, arrivò alle spalle del Cuneo dopo diversi scossoni societari, non è stata nulla in confronto a ciò che Claudio Bonanni ha vissuto quest’anno nella serie A albanese dove ha giocato con la maglia dell’FK Kamza.

Un’ottima prima parte di campionato, ma la stagione è terminata con largo anticipo a causa di un gravissimo episodio cui è seguita la radiazione del club. “Durante la sfida contro Laci, l’arbitro ci ha fischiato un rigore Bonanni Kamzacontro al ’95. I nostri tifosi si sono infuriati, a fine partita hanno fatto invasione di campo ed è scoppiata una rissa con l’arbitro che è stato aggredito. Con loro c’era anche il nostro presidente. Le immagini hanno fatto il giro del mondo; il campionato è stato sospeso, poi hanno radiato la nostra squadra che è stata anche retrocessa di due categorie”. Una vicenda successa sotto gli occhi del terzino che era regolarmente in campo come tutte le domeniche.

“Dopo la stagione in D con la Caratese (2017-18 ndr), ho accettato quella proposta perché volevo giocare tra i professionisti. Come esperienza di vita la rifarei sicuramente perché sono cresciuto tanto – ci racconta -. Mi hanno fatto una proposta dopo un provino,  ci ho riflettuto un po’, poi ho Bonanni Kamzaaccettato anche se mi sono ambientato piano piano. Ero l’unico italiano, ho vissuto con un brasiliano e un argentino. Oltre ad affinare il mio inglese, ho imparato un po’ di albanese e anche lo spagnolo. Sono cresciuto anche sul campo; ho giocato partite importanti contro squadre che puntano alla Champions come il Tirana e il Partizani. Lì il pubblico è molto caldo e si fa sentire; è una cosa di cui ho bisogno e che mi stimola tanto” dice l’ex biancorosso cresciuto nelle giovanili del Milan che adesso cerca una chance nel professionismo italiano. “Voglio potercela fare, avere almeno la possibilità. A 22 anni non me la sento di rinchiudermi in Eccellenza”.

La stagione è stata difficoltosa sul fronte societario: “A dicembre hanno smesso di pagarci e io non ho voluto dire nulla alla mia famiglia per non Bonanni Kamzafarla preoccupare. Così mi sono ritrovato a non poter uscire e a non poter mangiare quello che volevo per non avere spese. Una situazione un po’ paradossale, un anno difficile in cui abbiamo cambiato tre allenatori, ma mi sono divertito”.

Hai seguito le vicessitudini del Varese? “Ho seguito tutto e se non ci sarà una squadra sarà meglio così perché non ha senso andare avanti boccheggiando per una piazza come questa, non è rispettoso né per i giocatori, né per i tifosi. Una bandiera come quella del Varese va rispettata”.
Bonanni KamzaE adesso? “Ho fatto una piccola vacanza in Olanda e sono stato qualche giorno a Levanto; mi alleno e mi tengo in forma in attesa di una chiamata. Stare fermo negli ultimi tre mesi non mi ha permesso di mettermi in mostra come volevo, ma attendo la mia chance”.

Elisa Cascioli