Si dice che a tutto c’è un limite, al Varese Calcio no… perché questo limite è stato oltrepassato da un pezzo. Il limite alla pazienza che tifosi, addetti ai lavori e chiunque tenga al Varese, ha oltrepassato da un pezzo. Il limite al decoro che è stato superato con la chiusura del Franco Ossola e le partite casalinghe giocate prima a Ponte Tresa e poi a Viggiù. Il limite alla decenza con il terreno di gioco da scavare per poter disputare una partita.

LE PRESE IN GIRO DI BENECCHI
Che il presidente Benecchi, circuìto quanto volete da Berni nell’intrappolarlo in questa avventura, ci stesse prendendo in giro da tempo era palese ed è stato più volte rimarcato. L’inizio della trattativa con il gruppo rappresentato da Altomonte ci aveva infuso una boccata di ottimismo, più per gli interlocutori che dovrebbero acquistare che per la solidità del numero uno biancorosso. In realtà, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, questo ottimismo è andato scemando e i continui rinvii per poter produrre la fidejussione richiesta ci hanno fatto sorgere nuovamente un dubbio atroce: che Benecchi ci stai continuando a prendere in giro? La notizie di oggi, che era l’ulteriore scadenza concessa dal gruppo degli investitori, è che Benecchi non è ancora in grado di produrre questa benedetta garanzia e, aggiungiamo noi, non lo sarà mai, con la voglia matta di poter essere smentiti. Pronti a scusarci.

IL BIVIO DEL GRUPPO DI ALTOMONTE
Il gruppo di Altomonte è ora a un bivio: dopo due o tre rinvii e concessione di nuovo tempo, deve prendere una decisione. Il dubbio che Benecchi li prenda in giro è venuto loro? Il dubbio che Benecchi non sarà mai in grado di produrre quanto richiesto ce lo hanno? Una sola cosa rimane da fare, se veramente hanno interesse a prendere il Varese ad ogni costo: il famoso ‘visto e piaciuto’ che si usa per l’acquisto della auto. Questo è il Varese, questi sono i suoi crediti e debiti, compra e tutto il resto lo scoprirai col tempo, non ti aspettare nulla dall’attuale proprietà. Altrimenti non resta che gettare la spugna, lasciare finire questa agonia e lasciare il tempo necessario a chi vuole ripartire da zero. Un’ipotesi che potrebbe vedere coinvolto anche il gruppo di Altomonte.

CONSIDERAZIONI
La conclusione è che anche oggi non succederà nulla e nemmeno domani. Si doveva riaprire lo stadio per il Legnano e poi per la Castellanzese domenica, ma si giocherà ancora a Viggiù… se si giocherà. Il dubbio ci viene perchè quanta pazienza hanno ancora squadra e staff? Alle promesse, ancora una volta, non sono seguiti i fatti. Dal punto di vista economico qualche pezza è stata messa, ma non c’è nemmeno il minimo sindacale per poter arrivare… a domani. Qualcuno ci ha chiesto di essere equilibrati e di non creare allarmismo. Negli ultimi giorni ci sembra di aver solo illuso.

Michele Marocco