Tutto come previsto o quasi. Il giudice sportivo della Lnd si è espresso in merito alla partita di domenica non andata in scena tra Legnano e Obermais. La semifinale di ritorno playoff prevista a Inveruno non si è disputata per via del rifiuto categorico degli ospiti di scendere in campo, una decisione maturata per solidarietà nei confronti della loro tifoseria, presa letteralmente a sassate dagli ultras “di casa” che hanno preso d’assalto il loro pullman nei pressi dello stadio spaccando completamente le vetrate.

L’episodio si è verificato prima dell’inizio della gara al di fuori dell’impianto quando nel frattempo all’interno tutto filava via liscio. L’ordine e la calma sono stati ristabiliti in fretta, tanto che per l’arbitro la partita poteva giocarsi in tutta sicurezza nonostante il ritardo, ma gli altoatesini hanno deciso di tornarsene a casa andando incontro al 3-0 a tavolino che è stato ufficializzato oggi. Dopo la sconfitta per 2-1 dell’andata, l’Obermais ha così deciso di autoeliminarsi dalla competizione. Il Legnano invece è così approdato alla finale che mette in palio la Serie D e giocherà domenica contro il Breno. Tornerà al “Garavaglia” di Inveruno e, incredibile ma vero, i tifosi potranno tranquillamente assistere al match.

Il giudice sportivo, infatti, non ha preso alcun provvedimento per gli scontri avvenuti. Evidentemente l’arbitro, non assistendovi, non ha messo a referto l’accaduto comunque filmato e fotografato da chi vi era presente. I fatti dunque non sono stati ritenuti sufficientemente gravi da implicare una responsabilità oggettiva da parte del club. Ovviamente le forze dell’ordine stanno facendo le loro indagini per individuare i responsabili.
“Noi abbiamo garantito la sicurezza all’interno dello stadio, all’esterno non era compito nostro. Bastava scortare il pullman sino all’ingresso così come è stato fatto con la squadra avversaria” commenta il presidente lilla Munafò. Intanto la società è pronta a rimborsare chi ha comprato il biglietto invano.

Non è la prima volta che i tafferugli passano inosservati alla giustizia sportiva. Nel 2015 si verificarono a Cesate e videro protagonisti sempre gli ultras del Legnano vs il “Fronte Ribelle” del Saronno poco prima della partita di campionato di Eccellenza. Botte, sprangate e bombe carta che non ebbero alcun tipo di conseguenze sul piano sportivo. Al ritorno la Prefettura vietò  la trasferta ai saronnesi.

Non fu così invece per gli scontri del 2018 tra Como e Varese avvenuti a loro volta al di fuori del “Sinigaglia” trasformato prima del fischio d’inizio (campionato Serie D) in un vero e proprio campo da battaglia. La partita si disputò regolarmente, poi arrivarono 2.500 euro di multa alle due società (con diffida) più una partita a porte chiuse per il Como.
Quella guerriglia urbana non fu altro che il secondo atto della stagione dopo gli incresciosi fatti del “Franco Ossola”, stavolta avvenuti incredibilmente, come tutti ricordano, all’interno dello stadio. Lì le conseguenze furono 1.800 euro di multa al Varese e una gara a porte chiuse. Una mano sempre molto leggera quella della giustizia sportiva.

Elisa Cascioli