Dopo mesi di attenzioni sempre più pressanti e messaggi sempre più violenti, lo stalker di Alessia Orro, pallavolista della UYBA e della nazionale italiana, è stato arrestato due giorni fa. Finalmente la giovane donna ora è libera da questo incubo e ha parlato di quello che le è successo in una conferenza stampa indetta insieme alla sua società presso Casa UYBA, all’interno del Palayamamay di Busto Arsizio.
Al suo fianco, non solo oggi ma in tutta questa vicenda, il direttore generale Enzo Barbaro, il responsabile della comunicazione Giorgio Ferrario, il suo agente Paolo Buongiorno e la responsabile della comunicazione della Lega Volley Femminile Consuelo Mangifesta. Assente fisicamente per un impegno di lavoro, ma presente con il cuore il presidente del club bustocco Giuseppe Pirola.

Adesso sto meglio e sono felice che tutto si sia risolto, ma prima ho avuto paura e molta ansia – esordisce così la regista sarda classe 1998 e alla terza stagione da farfalla -. Ho deciso di parlare in pubblico di quello che mi è capitato perchè fa bene a me per sfogarmi e perchè può essere di aiuto alle persone che hanno avuto la mia stessa esperienza o anche, purtroppo, peggiore. A proposito, vorrei invitare tutte le persone a denunciare questi fatti”. 

alessia orro conferenza stalking 2La società UYBA le è stata vicina e Orro lo sottolinea: “Sono stata fortunata ad avere una società che mi è stata vicina e ringrazio anche il Commissariato della Polizia di Busto Arsizio che mi ha aiutato fin dall’inizio. Ci sono stati tanti momenti brutti ma forse il più significativo è quando me lo sono ritrovato a Busto Arsizio dopo l’estate passata in azzurro. Pensavo che fosse tutto finito, ma invece l’ho visto e in quel momento ho capito che stava cominciando tutto di nuovo. La UYBA mi ha aiutata in tutto, sia durante gli allenamenti, sia accompagnandomi a casa dopo gli allenamenti e guardando che io entrassi davvero nel mio appartamento. Mi sono sentita protetta e sono stati meravigliosi“. 

Quando hai capito che non era un semplice ammiratore? “Prima pensavo fosse solo un ammiratore, ma poi mi sono arrivati messaggi pesanti e ho iniziato a trovarmelo un po’ dappertutto. Mi sono sentita seguita. Ma non ho mai pensato di mollare la pallavolo, anche perchè sono state tante le persone che mi hanno dato una mano e che mi sono state vicine. Mollare non fa parte di me. Le prime persone alle quali l’ho detto sono state le mie compagne di nazionale e poi al mio ragazzo“.

Che cosa ti è rimasto di tutto questo?Il messaggio che mi sento di dare a chi si trova in una situazione simile è di rivolgersi alle forze dell’ordine. Vorrei che questi episodi non si verificassero più. Quanto a me, la parola che più rappresenta tutto ciò è ‘schifo’. Ci vuole coraggio ad arrivare al punto in cui lui è arrivato, a far sentire a disagio una ragazza e a farle provare paura in alcune situazioni e perfino in casa sua. Ora sicuramente prima di rispondere a qualcuno sui social ci penserò 10 volte, soprattutto con chi non conosco. Con i fan di Busto Arsizio non cambierà niente, invece; con loro ho stretto un bel legame che è ben differente da quello che mi è stato riservato da quella persona“.

Dal punto di vista sportivo, avvertire la sua presenza, ti ha tolto energie? “Sì, molte perchè quando mi capitava di vederlo e vedere che mi fissava, la mia attenzione era lì e non a quello che stavo facendo in campo. Lui è perfino venuto a due amichevoli della UYBA, a Piacenza e ad Olbia“.

alessia orro conferenza stalking 3A commentare la vicenda a nome della società è Enzo Barbaro, General Manager biancorosso: “Per fortuna si tratta di un episodio isolato. I nostri tifosi sono vicini alle atlete, ma non vanno mai oltre. Il bello del nostro sport è la vicinanza con il pubblico e questa è la nostra forza. Dopo questo, non cambierà niente nel rapporto con i fan, ma certamente terremo molto di più gli occhi aperti, anche sul web. Nel fare squadra attorno ad Alessia abbiamo coinvolto anche i nostri supporter più fidati e abbiamo chiesto loro di darci una mano del tenere d’occhio quell’uomo. Si tratta di una bella collaborazione con i nostri tifosi e questo è un bel segnale“.

Consuelo Mangifesta aggiunge: “La Lega Volley Femminile è vicina ad Alessia e lo sono personalmente. Ho vissuto una situazione analoga, non così pesante, ma simile. Allora non era l’epoca dei social ma la persecuzione di cui sono stata vittima è durata quattro anni e capisco bene cosa abbia significato per Alessia sopportare questa vicenda. La pallavolo accoglie i tifosi e il 99% di loro sono veri fan, ma spesso il confine tra un tifoso che segue un’atleta e uno più pericoloso è sottile. Faccio i complimenti ad Orro per averne parlato e credo che nessuno debba stare zitto se riceve attenzioni e atteggiamenti morbosi. Ti abbraccio anche fisicamente e ora che questa vicenda è conclusa pensiamo tutti al campionato e al volley giocato“.

Laura Paganini