La squadra rivelazione di questo precampionato è stata sicuramente la Happy Casa Brindisi, che dopo le difficoltà della scorsa stagione – dovute al progressivo disimpegno dello sponsor Enel e al conseguente ridimensionamento del budget – sta provando a ripartire con una squadra più corta che in passato, ma con giocatori esperti e con qualche scommessa intrigante.

Nell’organico della squadra pugliese sono presenti ben tre ex biancorossi: il coach Frank Vitucci, il fuciliere Adrian Banks e l’ormai veterano (ha compiuto trent’anni lo scorso 21 giugno) Erik Rush. L’atleta di passaporto svedese era stato aggregato alla squadra per la preparazione e, dal momento che Brindisi aveva firmato uno straniero in meno rispetto al limite di sei, ha saputo guadagnarsi un contratto con ottime prestazioni.

A fare la differenza tra la firma di Rush e la ricerca di un profilo diverso – Brindisi, inizialmente, intendeva integrare il roster con un lungo – sono stati anche i risultati conseguiti sul campo, che hanno dimostrato come con questo giocatore fosse possibile creare un assetto funzionale e rispondente alle necessità di coach Vitucci.

Sul campo infatti la Happy Casa non ha mollato un colpo, riuscendo a chiudere il precampionato con dieci vittorie in dieci incontri e portando a casa anche qualche scalpo eccellente: ultimo in ordine di tempo quello di Avellino (battuta per 107-103 dopo un tempo supplementare con 20 punti di Adrian Banks), ma sotto i colpi dei biancoblù sono cadute anche Bologna e Reggio, oltre a Mornar Bar (Eurocup) e Sakarya (Champions League).

L’ovvio protagonista di questo filotto è stato Adrian Banks – che è anche capitano della squadra – con 16.7 punti di media (mai sotto la doppia cifra), ma al suo fianco ha brillato anche uno dei giocatori più interessanti del prossimo campionato, ovvero il centro bonsai – come sarebbe stato definito in passato – John Brown (15.4 punti a partita), che prova il salto in A1 dopo due anni strepitosi in A2 tra Roma e Treviso.

Ai tifosi biancorossi appassionati di statistiche non sarà sfuggito un collegamento con un’altra circostanza di questo tipo verificatasi in passato: anche la Cimberio Varese 2012/2013, con Vitucci in panchina e Banks e Rush in campo, chiuse il precampionato senza sconfitte. In quel caso le vittorie furono addirittura undici. La stagione, poi, fu probabilmente la migliore dallo Scudetto della Stella e gli Indimenticabili – come vennero poi ribattezzati – arrivarono in finale di Coppa Italia e in semifinale Scudetto.

È ancora presto per fare previsioni sul campionato che attende Brindisi, ma quello che è certo è che la squadra ha sfruttato al massimo il periodo di rodaggio e arriverà già molto affiatata e collaudata alla prima palla a due. Il test che attende capitan Banks e compagni è tutt’altro chef acile perché la Happy Casa sfiderà Milano al Forum. La Varese 2012/2013, dopo l’11/11 del precampionato, iniziò il campionato con nove vittorie consecutive: la Brindisi degli ex sarà in grado di eguagliare anche questa statistica? Al campo l’ardua sentenza.

Filippo Antonelli