L’importanza di Antonio Bulgheroni per la storia della Pallacanestro Varese è incalcolabile e la figura del “Toto” è una garanzia per tutti i tifosi biancorossi e non solo. La sintonia con coach Caja è stata fin da subito degna di nota e Bulgheroni ha lavorato con profitto sia con Claudio Coldebella sia – a partire da questa estate – con il nuovo general manager Andrea Conti. Anche per questa stagione il terzetto di mercato ha lavorato per costruire una squadra con un’identità precisa, basata sulla grinta in difesa e sulla capacità di mettere in difficoltà gli avversari.

Sul piano personale e nell’ambito del suo percorso in Pallacanestro Varese, quali emozioni e quali soddisfazioni le sta regalando questa sua nuova vita in biancorosso?
«Per me la soddisfazione più grande in questi anni è stata quella di razionalizzare le risorse disponibili per riuscire a costruire la miglior squadra possibile. Noi ci basiamo su valori quali la serietà, la voglia di migliorare e di impegnarsi e l’attaccamento ai colori e alla città di Varese, che al giorno d’oggi non è affatto da dare per scontato. Dobbiamo essere bravi a cercare il giusto mix per dare a Caja i mezzi per lavorare nel miglior modo possibile e per permettere ai tifosi di identificarsi con i giocatori. Penso che anche quest’anno siamo riusciti a mettere assieme una squadra competitiva».

È vero che il livello medio del campionato sta aumentando di anno in anno?
«Lascio fuori da questo ragionamento Milano perché si tratta, di fatto, di una realtà completamente diversa, che non può essere paragonata alle altre società della Serie A. A mio avviso ci sono almeno sette o otto squadre che hanno budget elevati e in virtù di questo riescono a costruire rose di alto livello: Bologna, Brescia e Avellino sono solo alcuni esempi. Queste squadre alzano il livello del campionato e noi, da parte nostra, dobbiamo cercare la via del gioco per trovare i risultati che ci auguriamo di ottenere».

La Openjobmetis che ha sconfitto Brescia ha sfoderato una prestazione superlativa, quella che ha perso a Sassari è stata molto imprecisa al tiro. Era l’inizio che si aspettava?
«Alla prima giornata siamo stati premiati nel risultato proprio in virtù di una prestazione eccezionale, con tanto entusiasmo sugli spalti e in campo e una partita di grandissima intensità. A Sassari, invece, siamo incappati in una mattinata molto negativa al tiro: ogni tanto capita, ci auguriamo che si tratti di un evento unico e che non si ripeta spesso. Io sono abbastanza convinto che sia stato un caso».

Le prossime due partite di campionato si giocano all’Enerxenia Arena. Cosa si aspetta da due clienti scomodi come Trento e Trieste?
«Ci dobbiamo preparare al meglio sia per queste sfide sia per la FIBA Europe Cup. Siamo ancora all’inizio, eppure ritengo che queste due partite che ci aspettano in campionato siano molto importanti per il prosieguo della nostra stagione. A mio avviso, limitandomi ad analizzare la prima, quella con Trento sarà veramente una gara difficilissima: la Dolomiti Energia ha iniziato il campionato con due sconfitte e per cui, da parte loro, le motivazioni saranno altissime. Dobbiamo farci trovare pronti».

Filippo Antonelli