Nessuna novità in mattinata, si attendono ulteriori sviluppi in serata. In ballo c’è il futuro del Varese, un futuro che corre il rischio di non esserci perché il club con oltre 500mila euro di debiti (tra creditori e fornitori vari, giocatori, allenatori, staff e dipendenti non pagati, Irpef mai versata) rischia di saltare.

Al momento è in corso la trattativa per salvarlo e le parti in causa stanno cercando di venirsi incontro; il dialogo è iniziato lunedì e, come ha più volte specificato l’avvocato Eugenio Piccolo, che cura gli interessi di Paolo Basile, attualmente unico proprietario e responsabile in caso di fallimento, non si tratta di un’operazione semplice.

Lo studio legale del potenziale acquirente, in realtà dovrebbero essere più di uno, individuato da Sauro Catellani, attuale presidente del Varese senza firma, sta scartabellando i registri contabili del Varese e le parti dovrebbero risentirsi nelle prossime ore; attualmente l’accordo non c’è ancora e non va dato per scontato.

Nel frattempo la squadra ha ripreso gli allenamenti allo stadio dove incombe il punto interrogativo sull’acqua. La scorsa settimana l’Aspem l’aveva staccata per via della morosità del club, per farla riattivare c’è voluto l’intervento del sindaco Davide Galimberti, ma la “proroga” ha le ore contate e già domani il Varese potrebbe ritrovarsi coi rubinetti chiusi.

Nel caso in cui non dovesse andare in porto il passaggio societario, il Varese avvierà la procedura fallimentare.

Elisa Cascioli