Al PalaSerradimigni è stata una stagione tutt’altro che lineare. Il Banco di Sardegna ha alternato buoni periodi a serie negative e, di recente, ha vissuto anche la cocente delusione di un’eliminazione dalla FIBA Europe Cup: i sardi non sono stati in grado di far fruttare il +17 dell’andata e sono implosi in Francia. In campo nazionale, Sassari è rimasta fuori dalle Final Eight e occupa attualmente il sesto posto in classifica.

Per la risalita in classifica, il Banco di Sardegna si è affidato alla difesa del campo di casa: Sassari ha vinto senza problemi le ultime quattro partite in casa e, in generale, è caduta tra le mura amiche solamente due volte (Capo d’Orlando e Avellino). In trasferta, di contro, per i biancoblù sono arrivate appena tre vittorie (Varese, Brescia e Capo d’Orlando) su undici uscite: l’ultimo successo esterno è arrivato però proprio settimana scorsa (Capo d’Orlando-Sassari 89-103), segno che la squadra di coach Pasquini potrebbe aver preso fiducia.

La stella della squadra è la guardia tuttofare Scott Bamforth (15.7 punti, 4 rimbalzi e 4.6 assist di media con il 40.5% dall’arco): quando lo statunitense ingrana, difficilmente il Banco di Sardegna esce sconfitto dal match. Di contro, però, Bamforth ha dimostrato qualche problema di gestione nei finali punto a punto. Il playmaker è Will Hatcher (10.2 punti e 2.3 assist), giocatore di esperienza che non sta però affatto impressionando nella sua prima avventura italiana.

Meglio di lui sta sicuramente facendo Rok Stipcevic (6.3 punti e 3.7 assist; decisivo settimana scorsa con 14 punti e 7 assist), che a Varese ha giocato per due stagioni lasciando buoni ricordi. Anche Marco Spissu (5.9 punti e 2.9 assist con il 39.7% da tre), che ha sfruttato gli infortuni di Hatcher prima e di Stipcevic poi, ha dimostrato di poter avere un buonissimo impatto a questi livelli.

Nel reparto esterni c’è ancora il veterano di mille battaglie Giacomo Devecchi (1.3 punti in 10.3 minuti), mentre ha saputo mettersi in mostra – al suo esordio assoluto in Serie A a 30 anni – l’italo-brasiliano Jonathan Tavernari (5.4 punti in 9.2 minuti): è stato chiamato in causa da Pasquini solo in undici partite, ma ha lasciato il segno con prestazioni di alto livello come gli 11 punti in 18 minuti a Cantù e i 15 punti (5/7 da tre) in 20 minuti contro Torino.

L’ala piccola titolare è l’atletico Dyshawn Pierre (9.9 punti e 4.5 rimbalzi), canadese di nascita e capace di colpire sia in entrata (59.8% da due) sia dall’arco dei tre punti (41.7%): in stagione ha fornito anche due prestazioni (consecutive) da 26 e 27 punti. Attenzione anche a Josh Bostic, appena arrivato ma già capace di fornire un contributo rilevante: nelle sue prime cinque partite in biancoblù ha mantenuto 13 punti a partita (81.8% da due e 47.1% da tre).

Nel reparto lunghi sta ricominciando a crescere come impatto Achille Polonara (10.6 punti e 5.7 rimbalzi): nelle ultime due partite, entrambe vinte da Sassari, ha segnato due volte 20 punti con – rispettivamente – 8 e 7 rimbalzi. Al suo fianco incomincia le partite il centro Shawn Jones (10.5 punti e 7 rimbalzi), atleta mostruoso e giocatore solido. Il centro di riserva, Darko Planinic (9 punti e 4.1 rimbalzi), è uno dei giocatori di maggior esperienza europea tra i sardi e sa sempre brillare per la sua concretezza.

Anche quest’anno Sassari, come da tradizione, è una squadra dalla forte vocazione offensiva: ben cinque giocatori hanno attualmente una media di 10 o più punti a partita, con Pierre (il sesto miglior marcatore sardo) che è a quota 9.9. Sassari ha il secondo miglior attacco del campionato (dietro a Cantù) con 85.8 punti di media, è prima per assist (18.5 per gara) e terza per triple segnate (9.9 a partita).

Filippo Antonelli