Un’annata super, incredibile, irripetibile, per certi versi, e da incorniciare: non avrebbe potuto chiedere di più mister Ulisse Raza al suo Fagnano, un Fagnano “al quadrato” artefice di una vittoria in prima squadra e di una salvezza al sapore di miracolo tra gli juniores regionali. Obiettivi diversi, raggiunti, festeggiati a dovere, con un denominatore comune: quel tecnico capace di condurre in porto la nave nonostante il mare in tempesta che all’attracco ha persino le forze di stappare lo champagne e godersi lo spettacolo.
Festa FagnanoNon so neanche da dove partire, nemmeno a bocce ferme è facile dare una regolata alle emozioniesordisce Raza ancora troppo provato dalla settimana che si è lasciato alle spalle.
Due passi indietro c’è il meraviglioso titolo conquistato in prima categoria, un passo indietro l’insperata salvezza con la juniores regionale.
Andando con ordine mister Raza si lascia andare da subito sulla festa di 9 giorni fa ma tutto partì da agosto:Lo dissi fin da subito, avevo delle sensazioni positive già i primi giorni perché da subito ho capito con chi avevo a che fare, con uomini di spessore”. Poi prosegue:Negli ultimi anni avevo perso un po’ di vista la bellezza del calcio perché ero incappato in situazioni e giocatori attaccati solo ai rimborsi e poco altro, qui invece è emersa la voglia di stare insieme, il gruppo, la fame di vittoria e soprattutto gli esempi”. Cosa intende per esempi?Quando hai la fortuna di allenare giocatori che hanno fatto altre categorie è tutto più facile, e non solo per le qualità tecniche, ma anche perché sono un traino fondamentale, qui c’è gente che ha creduto subito di poter fare qualcosa di grande, agli altri è bastato osservare certi compagni per rendersene conto”.
Cosa le rimarrà di più di tutto di quest’annata, a parte ovviamente il primato conquistato con 61 punti dopo una cavalcata incredibile?La contentezza in primis ma più della contentezza il senso di appartenenza, ripeto qui ho ritrovato ciò che non avevo visto negli ultimi anni, pensavo che certe cose non potessero più esistere”. Magari fagnano juniorespensava anche che una squadra juniores la domenica preferisse fare altro piuttosto che presentarsi puntuale a Fagnano o in trasferta per seguire i “big”…Ecco questa è un’altra storia incantevole: a novembre eravamo già dietro al carrofunebre, terz’ultimi, non si vedeva la luce in fondo al tunnel, mi hanno proposto di provare a seguire anche questi ragazzi, ho accettato sapendo che fosse quasi impossibile evitare i playout, ma strada facendo ci siamo accorti che non c’è nulla d’impossibile, abbiamo lavorato, lavorato, lavorato, ci abbiamo creduto, nelle ultime giornate ci siamo resi conto di ciò che potesse accadere e abbiamo spinto a tutta…sabato si è realizzato un altro sogno”. A Vanzaghello, infatti, vittoria per 1 a 0 con gol di Brun (“Capocannoniere del girone con 21 reti, direi non male per una squadra che doveva salvarsi…”), dopo aver persino sbagliato un rigore: una gioia indescrivibile ed anche una mossa importante per la società che  mantiene così la categoria della juniores regionale.
fagnano-casbeno_5Chiudiamo con la più classica delle domande: cosa riserba il futuro?
Per la juniores cercheremo di puntellare la rosa, lo zoccolo duro c’è, abbiamo dei giovani interessanti che onestamente vorrei portarmi in ritiro con la prima squadra (Brun e Caprioli sono due dei ragazzi che già quest’anno hanno assaporato la prima categoria ndr) e provare a dargli una chance, ci godiamo la salvezza, ci prendiamo del tempo ma faremo quello che dobbiamo fare”. Portarsi i giovani in ritiro significa che sta confermando la sua presenza sulla panchina del Fagnano anche in promozione…Nel calcio le cose cambiano in fretta (afferma ridendo) a parte gli scherzi, non c’è nulla di ufficiale però diciamo che la volontà ci sarebbe da parte di entrambe, al di là di questo come ho già detto io auguro a questa società il meglio del meglio e gli sarò sempre grato per l’opportunità che mi ha offerto”. Continua: “Gli allenatori sono sempre in debito a mio avviso e possono sdebitarsi solo con i risultati, io ho fatto del mio meglio, ma se ci sono riuscito è grazie soprattutto alla famiglia biancorossa che collabora a questa causa, c’è gente che spende il proprio tempo e le proprie risorse per il solo amore verso il Fagnano, per pura passione, sarò sempre grato a tutti, al ds Gianni Riccio e devo dirla tutta su di lui, lo avevo incontrato in fagnano festa_2qualche amichevole tempo fa e mi stava un po’ sulle scatole, ma come sempre quando si conoscono le persone si cambia idea, vive il tutto profondamente ed ha grandi competenze, è più di un direttore”. “Concedetemi ancora una cosaaggiunge in chiusuraquello che abbiamo fatto è storico e vorremmo tanto che anche l’amministrazione se ne accorgesse, siamo tutti ben predisposti a fare sacrifici ma quando una società di calcio spinge un paesino così in su è giusto che il merito gli venga riconosciuto anche dalle autorità, ci aspettiamo che si muova qualcosa”.
Mister, ho scherzato ho ancora una domandaPensa io parlerei ancora per due ore…”: dopo un paio di anni difficili per lei, sia sul piano calcistico che su quello personale, tutto ciò sa anche di rivincita:E come posso darti torto, dal Tradate in eccellenza, l’unico capace di fare risultato al Franco Ossola in quell’anno, alla retrocessione per cause di forza maggiore, senza dimenticare che lo scorso anno fu per me sabbatico perché in quel periodo la priorità era mia moglie e la sua salute…sì, è una bella rivincita, e non sarebbe potuto essere più bella di così”.

Mariella Lamonica