Arrivato in biancorosso da svincolato nel mese di settembre, il classe 1987 Roberto Rudi si è messo sempre a disposizione nel momento del bisogno. Cresciuto nel settore giovanile del Como, vanta una lunga carriera tra C1 e C2 e tante presenze in Serie D con Lecco e Caronnese per un totale di 141 e un gol. La sua prova migliore in maglia biancorossa c’è stata in una delle partite più insidiose della stagione, quella in casa della Pro Sesto, domenica scorsa.

Sceso in campo con la fascia di capitano al braccio (Ferri era squalificato) ha guidato i compagni più giovani da vero leader e alla fine la squadra ha potuto esultare per aver portato a casa un punto al sapor di vittoria.
«È stata una partita molto sofferta e abbiamo dovuto combattere anche perché eravamo in emergenze e il mister era in difficoltà nel fare i cambi. Abbiamo strappato un punto d’oro per il momento e per la classifica contro un avversario di valore. Per una volta ci è girata bene perché in altre occasioni siamo stati abbastanza sfortunati; ma credo che nell’arco di un’annata gli episodi si compensano. È stato bravissimo il nostro portiere».

Obiettivo salvezza, quanto sarà difficile ottenerla?
«In realtà secondo me la classifica finale rispecchia sempre, punto più o punto meno, il valore di ogni squadra. E il Varese ha ancora qualità. Sarà difficile, ma penso che possiamo chiudere dignitosamente questo campionato».

Com’è stato portare la fascia al braccio?
«Una cosa super piacevole e secondo me ha avuto il suo effetto perché in effetti sentivo qualche responsabilità più del solito. Dopo Michele sono uno dei più grandi e ci sentiamo in dovere di dare qualcosa in più. La sua mancanza si è sentita perché è il più esperto e ci dà una grande mano».

13 derby como-varese rudiDel gruppo di giovanissimi ne fa parte a pieno titolo pure il tecnico Tresoldi (36enne) e il suo staff…
«Il mister si è preso un bell’impegno in un momento delicatissimo e sta facendo il suo meglio. Considerato il momento, il mercato in corso, la classifica e gli infortuni non era facile tenere duro. Lui è riuscito a gestire al meglio ogni situazione dandoci forza. È la nostra arma in più».

Cosa ti senti di dire ai tuoi compagni più giovani?
«In generale non sono uno che dispensa grossi consigli. Dico solo di dare il meglio; domenica la nostra prestazione non è stata bella a livello estetico, ma siamo stati funzionali. Se ognuno dà il massimo i risultati arrivano. È inutile dire poi che questa piazza è una vetrina importante; prima viene sempre il gruppo però se una fa bene e si mette in mostra è tutto di guadagnato per se stesso. Basta guardare il salto di Repossi, sono anni che fa bene, ma i riflettori puntati li ha avuti solo una volta arrivato qui».

Domenica a Masnago arriva l’Inveruno reduce da due kappaò di fila…
«Conosco bene gli avversari, conosco diversi elementi che non cambiano da diversi anni. Conosco anche il direttore sportivo che ho avuto a Lecco. La considero una squadra ben costruita nonostante il rendimento altalenante. Anche lo scorso anno a Varese ha dimostrato qualità. È difficile da affrontare per chiunque perché è una delle più insidiosa; una squadra alla quale piace giocare».

Il rendimento casalingo biancorosso non è stato molto positivo…
«La vediamo così perché doveva essere alto e si doveva fare un altro campionato, in realtà non ricordo grosse sconfitte in casa. Ovvio che dobbiamo fare in modo che il nostro campo sia un aiuto, un valore aggiunto per la squadra. Ci servono punti e non ci interessa come o dove li otteniamo».

Elisa Cascioli