Comunque vada a finire, la 31^ giornata ha rimesso (quasi) tutte le carte promozione nel mazzo della Pro Patria. Successo netto (anche se non banale) a Ciserano, seconda battuta d’arresto consecutiva del Rezzato e riposo forzato del Pontisola. Queste le tre parti del cocktail “Sorpasso (virtuale) in vetta”. Vincesse sempre da qui alla fine, la formazione biancoblu sarebbe in Serie C. Sempre che la stessa impresa non riuscisse anche al Pontisola. In quel caso, spareggio. Uno scenario improbabile solo tre settimane fa quando l’11° successo in striscia dell’attuale capolista e le tre gare senza vittoria della Pro avevano fatto riaffiorare gli spettri di un passato più o meno recente. Noi ci eravamo cascati. La squadra no. A testimonianza che la memoria, spesso, è meglio averla cortissima.

Senza che nessuna controprova possa venire in soccorso o forse (chissà) per semplice esigenza narrativa, il fattore che ha davvero marcato la differenza (e segnato la rimonta), è però un altro, atmosferico. Nello specifico, la neve. Quella che ha costretto a Busto al rinvio del match con il Lumezzane e quella che ha invece suggerito (con poca fortuna), di sgombrare dalla coltre il campo del Rezzato Stadium. Perdendo poi con la Bustese. Una settimana di stop che ha consentito alla Pro Patria di recuperare serenità attraverso la semplice routine di lavoro. Per contrappasso, togliendo invece fiducia e ritmo all’undici di Filippini. Magari sarebbe successo ugualmente. E magari no. Con la presunzione che lassù qualcuno ami davvero la Tigre. Sempre che agli dei interessi qualcosa della Serie D.

Ma i meriti della sterzata vanno certamente attribuiti al personalissimo cartellino di Ivan Javorcic e dei suoi ragazzi. E a quei valori di spogliatoio evocati ieri da Gucci, eroe di giornata in virtù della doppietta da tre punti timbrata uscendo dalla panchina. Circostanza che ha portato a 7 le reti segnate in stagione dai subentrati (5 nel girone di ritorno, 4 decisive). “C’è bisogno di tutti”, ha sottolineato a fine gara Niccolò da Bagno a Ripoli. Il gruppo prima dei singoli. Se preferite, il “pensiero unico” manifesto ideologico dello spalatino in panca. Nella stagione biancoblu, prima c’era solo la sceneggiatura adesso c’è anche l’Happy Ending. Ora, basta solo portarlo in scena.

Giovanni Castiglioni