L’ingaggio di Marco Planezio è certamente uno dei colpi più rilevanti dell’estate roburina. Ala piccola dalla buona taglia fisica, il bergamasco è giocatore capace di fare la differenza in B con le sue caratteristiche di ottimo difensore, ma anche di mano educata cui non si può concedere troppo spazio in attacco.
“E’ stata una estate particolare per me. Avrei desiderato rimanere al piano di sopra in A2 per far valere le mie qualità, ma Treviglio mi ha comunicato subito che non c’era budget a sufficienza per tenermi in organico, poi sono saltate diverse trattative vuoi per questo, vuoi per quel motivo. Poi, quando mi è arrivata la chiamata dalla Robur, ho parlato tanto con Jacopo Mercante che mi ha parlato bene della società, che ci sono persone che sanno lavorare e lo fanno bene, che danno il cuore per la pallacanestro. In più, ero alla ricerca di una squadra che avesse tanti stimoli perchè anch’io ne ho tanti per voler far bene e l’ho trovata nella Coelsanus. Tra l’altro tifo Varese da quando sono piccolo e questa è stata una ulteriore motivazione in più che mi ha spinto a firmare”.
Hai citato Mercante: lui è un giocatore molto abile spalle a canestro, unito con la tua capacità di far male da fuori forma una dinamica molto interessante in prospettiva per il vostro attacco.
“Questo sì. Abbiamo già giocato un anno insieme a Bergamo e ci siamo trovati benissimo in campo. In tutte le dimensioni: sia da esterno che da finto interno. In serie B questa è un’arma importante: ci completiamo bene insieme e potrebbe essere qualcosa di interessante per la nostra annata”.
Dove vedi questa Robur a fine anno?
“Punto sempre in alto. Secondo me quest’anno bisogna assolutamente arrivare ai playoff. Magari è un azzardo, ma so che abbiamo un quintetto molto forte più Maruca che rientra da un infortunio che è molto interessante. Gli altri sono Under da scoprire per me che non li conosco benissimo. So che la società lavora bene coi giovani per cui penso ci daranno una bella mano. Quindi, se sommo il quintetto che abbiamo con la squadra che ha voglia di fare e col fatto che Varese sia una città che vive di basket e la retrocessione dello scorso anno da cancellare, penso che chiunque sia molto motivato a fare bene”.

Matteo Gallo