Domenica sera il Fenera Chieri ’76 ha conquistato per la prima volta nella sua storia la promozione in A1 femminile. Si è trattato di una lunga cavalcata trionfale conclusa con un successo forse un po’ a sorpresa e per questo ancora più bello. Tra le assolute protagoniste di un’annata da ricordare e tutta da raccontare c’è Elena Perinelli, schiacciatrice quasi 23enne di Azzate (nel 2017 è stata premiata come atleta dell’anno e nello speciale albo d’oro degli sportivi azzatesi è succeduta al nuotatori Nicolò Martinenghi) cresciuta nelle giovanili di Orago sotto l’attenta guida di Giuseppe Bosetti e di Franca Bardelli. Una giocatrice, quindi, che sotto la loro ala ha lavorato duro e ha anche imparato a vincere.

perinelli angelina chieri a2 volley 01Dopo Modena, Scandicci, Firenze e il Club Italia in A1, hai deciso di scendere in A2 e la scelta, stando ai risultati, è risultata azzeccatissima. 
“A Chieri mi sono trovata splendidamente e fin dal primo giorno ho pensato di essere arrivata nel posto giusto al momento giusto. Chieri è una società molto attenta e il paese ama la pallavolo tanto che, soprattutto durante i playoff, nella cittadina non si è parlato d’altro che di volley. L’anno scorso volevo giocare e volevo farlo in un club che potesse ambire a fare un campionato di vertice; conoscevo bene coach Luca Secchi e ho subito accettato di lanciarmi in questa esperienza piemontese. Mi sono trovata in un gruppo formato da ottime giocatrici tra cui pure Giulia Angelina, per tanti anni un’avversaria quando giocavo per Orago e lei per la UYBA”.

Che campionato è stato?
“E’ stato un torneo molto lungo e dispendioso dal punto di vista fisico e anche emotivo. Abbiamo disputato un fantastico girone d’andata, mentre nel ritorno abbiamo avuto tante battute d’arresto che ci hanno fatto classificare al quinto posto finale. I playoff sono stati una vera a propria battaglia: dopo Trento, abbiamo affrontato e superato la favoritissima Cuneo in una semifinale tiratissima e in finale abbiamo avuto la meglio contro la nostra bestia nera, ossia San Giovanni Marignano. Contro di loro in regular season abbiamo sempre giocato male, ma abbiamo vinto le partite decisive, quelle che contavano davvero. Domenica a Rimini è stata un’emozione incredibile e dedico questo trionfo ai miei genitori che da anni mi seguono dappertutto e a mia sorella Giorgia che gioca nella Scuola del Volley Varese”.

Qual è stato un momento in cui ti sei detta: “Possiamo farcela”?
“Ho avuto la fortuna di far parte di un gruppo di grande carattere. Le tante partite perse nel girone di ritorno e la finale di Coppa Italia sfuggita per mano di Mondovì ci hanno compattato e a quel periodo difficile è seguita una reazione forte. Ognuna di noi ha messo in campo tutto quello che aveva e dai playoff in poi nessuno è riuscito più a fermarci, nemmeno Cuneo o San Giovanni Marignano che sono state costruite per vincere. Siamo state una vera squadra”.

chieri volley festa promozione a1Dal punto di vista personale, come hai vissuto questa stagione? 
“Sono molto contenta e fin dall’inizio sono sempre stata motivatissima. Dopo qualche anno di A1 a giocare poco, avevo voglia di mettermi in gioco e di provare ad essere un elemento importante per la squadra. Il bilancio è decisamente positivo, ma non mi sento arrivata. Credo che uno sportivo debba cercare di migliorarsi sempre di più e io posso farlo sia in attacco, sia in seconda linea dove posso diventare più completa come attaccante-ricevitrice. Per quanto riguarda il mio futuro, non so ancora nulla. A breve parlerò con la società e insieme scioglieremo le riserve”.

Questa promozione in A1 è stata la prima della tua carriera. A vincere, però, sei abituata fin da piccola…
“Quando ti formi nel settore giovanile di Orago il tuo lavoro quotidiano è finalizzato alla crescita e al successo. Il professor Bosetti e la moglie Franca mi hanno formato come persona e come giocatrice fin da quando avevo 13 anni e mi hanno insegnato a reggere la pressione e ad affrontare ogni sfida con il giusto spirito. Con Orago ho vinto tanto e ho dei ricordi bellissimi di ognuno dei 7 scudetti giovanili conquistati”.

Quale hai più nel cuore? 
“Per motivi diversi, provo ancora emozione a pensare ad ognuno dei 7 titoli italiani. L’ultimo perchè è stato il mio ultimo con Orago e con l’Under 18 gialloblù, un altro perchè al termine di un anno in cui ho superato un infortunio non semplice e il primo perchè è quello del mio debutto in Under 14. Non saprei sceglierne solo uno. E’ anni che sono fuori dalla provincia di Varese per giocare, ma mi informo regolarmente sui risultati di Orago e faccio il tifo per loro”.

In questi giorni le ragazzine dell’Under 14 sono in Sardegna per le Finali Nazionali di categoria. Che cosa ti senti di dire a loro?
“Per tante sarà la prima volta in una manifestazione così importante. Proveranno una tensione particolare, come è giusto che sia, ma a tutte loro dico di divertirsi e di godersi questi momenti che ricorderanno a vita. Sono sicura che il lavoro fatto in palestra con i coach darà i suoi frutti. In bocca al lupo”.

Laura Paganini