Schietto e follemente innamorato del giallonero: lui è Marco Andreoni, vicecapitano l’anno scorso, capitano in stagioni precedenti e Mastino fin da piccolo quando, grazie ad un’insegnante di pattinaggio amica della mamma, ha messo per la prima volta i pattini ai piedi e non li ha più tolti. “In tutti questi anni a Varese, mi sono arrivate proposte da altre squadre, ma non le ho mai accettate. Qui sono a casa, mi diverto e ho amici con cui condividere la passione per l’hockey e non vedo perché avrei dovuto cambiare maglia. Io sono un Mastino e dedico solo ai Mastini il mio amore per questo sport”.

Il prossimo 20 agosto inizierà ufficialmente la stagione 2018/2019 e la dirigenza, tra conferme e nuovi arrivi, ha già costruito buona parte del roster. Come ti sembra?
“Le conferme riguardano il gruppo storico, quello che, come me, è a Varese da una vita. C’è poco da dire, ci conosciamo tutti benissimo e siamo pronti all’ennesimo campionato insieme. Sono molto contento delle due novità Andrea Vanetti e Marco Franchini, due attaccanti che ci daranno una mano dal punto di vista tecnico e anche caratteriale”.

Li conosci già?
“Vanetti ha un anno in più di me e abbiamo cominciato a giocare insieme. Poi si è trasferito in Svizzera e ora è tornato alla base con grande entusiasmo. Abbiamo avuto modo di vederci e di allenarci qualche volta anche di recente e in quelle occasioni ho constatato che ha un’ottima visione di gioco e una grandissima calma e sicurezza con il disco. E’ un assist-man e i tanti anni passati tra Svizzera e Milano saranno di aiuto per noi. E’ importante che ci porti tutto ciò che ha appreso in precedenza e anche un diverso punto di vista durante gli allenamenti e in partita. Sono sicuro che noi sapremo ascoltarlo e farne tesoro”.

Cosa dici di Marco Franchini?
“Da quanto mi è stato riferito, è un vero canadese, ossia un giocatore che cerca la porta e la rete. E’ uno che ha tanta fame di gol ed è proprio quello che ci serve. L’anno scorso abbiamo fatto fatica a segnare e Franchini potrebbe risolverci qualche problema in questo senso. Inoltre, anche lui come Vanetti potrà portare un po’ di giusta mentalità: purtroppo non raggiungiamo risultati importanti da tanti anni e ci siamo abituati a perdere. Noi, invece, dobbiamo lasciarci alle spalle l’abitudine alla sconfitta e imparare a vincere. In questo modo riporteremmo pubblico e interesse al palaghiaccio. Non per niente, io mi sono avvicinato e innamorato dell’hockey proprio nella stagione in cui Varese ha vinto la Federation Cup. A nessuno piace perdere o andare a vedere una squadra che perde”.

Quali sono gli obiettivi?
“Vogliamo fare meglio dell’anno scorso e arrivare ai playoff. Un anno fa siamo partiti benissimo, ma poi siamo calati fisicamente anche a causa del numero limitato di rotazioni a disposizione del coach. Siamo arrivati un po’ cotti negli ultimi mesi e, dunque, i playoff sono sfumati. Ora il roster si è già allungato e credo possa crescere ulteriormente nei prossimi giorni; questo ci sarà di aiuto e sarà anche uno sprone a fare sempre di più e meglio”.

Quali squadre temi di più? 
“Sarà un campionato di Italian Hockey League più competitivo e combattuto rispetto a quello di 12 mesi fa. Vedo un Bressanone ambizioso e che, nonostante sia neo promosso, ha le idee molto chiare. Inoltre, non dobbiamo mai dimenticarci di Appiano e Merano che giocheranno per vincere. Avere uno straniero per squadra è stata una mossa azzeccata per innalzare la qualità dell’intero torneo”.

Come vedi il nuovo assetto societario?
“Era ora! E, mi chiedo, non si poteva arrivare prima a questa soluzione? Personalmente sono felice dell’accordo trovato che permette ad un’unica realtà nella città di Varese di avere più chance e risorse per emergere”.

Tra le conferme c’è anche quella di coach Cacciatore. Ne sei contento?
“Mi sono trovato benissimo con lui e ho appreso con piacere che sia rimasto. E’ americano e quindi ha un modo tutto suo e forse un po’ teatrale di rapportarsi, ma è un fine intenditore di hockey. Sono pronto per un’altra stagione con lui”.

L’anno scorso hai forse disputato il miglior campionato della tua carriera (18 gol e 12 assist in 32 presenze). Che traguardo ti sei posto ora?
“Sono soddisfatto del contributo che ho dato e di essermi riscattato dopo l’annata precedente in cui non ho reso come avrei voluto per problemi fisici. Sto seguendo una scheda personalizzata per rimanere in forma e, dopo una meritata vacanza a Zanzibar, sarò pronto per rituffarmi nel mondo Mastini. Non vedo l’ora”.

Laura Paganini