Tra le liete scoperte di questo Varese c’è il giovane fatto in casa Lorenzo Lonardi. Classe 1999, terzino destro all’occorrenza adattabile a sinistra, finora è l’unico, assieme al compagno di reparto Travaglini, ad aver giocato tutte le partite del Varese sia in campionato che in Coppa. Nato a Cittiglio e cresciuto nella scuola calcio del Gavirate, ha fatto tutta la trafila nel Settore Giovanile del Varese prima di essere girato in prestito. Divide la sua vita tra un calcio al pallone e le lezioni in università.

Ci racconti la tua carriera?
«Ho iniziato nel Gavirate, città dove vivo con la mia famiglia, poi a 11 anni sono approdato ai Giovanissimi del Varese. In biancorosso mi hanno allenato i mister Milanta, Volonté e Scandroglio. Dopo la Juniores, la scorsa stagione ho indossato la maglia della Sestese in Eccellenza ed è stata una buona stagione con mister Roncari. Poi sono tornato».

Finora hai giocato tutte le partite. Ti aspettavi questo tuo cammino personale?
«Speravo di fare bene, ma non avevo chissà quali aspettative se non quelle di crescere. Essere arrivati in finale di Coppa è un grande traguardo».

La giovanissima difesa del Varese ha retto bene anche quando il reparto è rimasto sguarnito…
«Ci siamo comportanti bene, siamo sempre scesi in campo concentrati e ci siamo aiutati molto tra di noi».

Quali sono i tuoi punti di forza?
«Uno è sicuramente la quantità: corro tanto e gioco semplice».

Il tuo calciatore modello?
«Direi Cancelo, ma più come idolo. Le sue caratteristiche sono ben altre rispetto alle mie. In verità non ho un modello».

Il tuo gol più bello?
«L’anno scorso in maglia Sestese sul campo del Fenegrò. Scatto da centrocampo, uno-due d’esterno, arrivo al limite dell’area e trovo la porta. Era il gol del vantaggio, poi è finita 1-1».

Domenica si chiuderà il girone d’andata…
«Ritrovare la vittoria è stato fondamentale per ridarci entusiasmo. Il campionato è ancora tutto da giocare e siamo obbligati vincere. Vogliamo assolutamente portare a casa i tre punti; poi penseremo alla Coppa».

Lo sport fa parte della tua famiglia…
«Sì, esatto. Anche mio fratello Daniele, più piccolo di due anni, gioca nel Varese. La mia sorellina Serena, invece, fa ginnastica artistica a Gavirate nella palestra dove insegna mia mamma».

Cosa fai oltre a giocare a pallone?
«Studio. Frequento il primo anno di Ingegneria per la sicurezza del lavoro e dell’ambiente all’Insubria di Varese. A gennaio avrò i primi esami. Cerco di impegnarmi al massimo su tutti i fronti».

Elisa Cascioli