Come finisce lo sappiamo già. Grazie allo spoiler dell’ineffabile Di Nunno. Vince il Rezzato. Il punteggio è solo un dettaglio. Peccato che le ultime uscite del pirotecnico presidente del Lecco non abbiano esattamente avuto l’attendibilità come tratto comune. Quindi, meglio diffidare del vaticinio. Divagazioni a parte, quello che attende domenica la Pro Patria (ore 14.30, stadio “Speroni”), è probabilmente l’incrocio più pericoloso da qui alla fine. Quantomeno per la fama che precede l’avversario. Vincere significherebbe mandare i bresciani a meno 8 escludendoli (di fatto) dalla corsa alla promozione diretta. Perdere li rimetterebbe chiaramente in corsa. Per soprammercato, dando ragione all’oracolo di cui sopra.

busto arsizio pro patria ciliverghe/mazzano santanaIo tigro, tu tigri, egli tigra. A dar retta ai social, domenica la cornice dovrebbe essere di livello. Giornata Biancoblu e tutti in fila al botteghino per sostenere la lunga marcia della Pro Patria verso il successo in campionato. Dopo l’asimmetria della trasferta sotto il Resegone, una buona occasione per ricompattare la tifoseria. Come se la giocherà Javorcic? Nonostante l’infrasettimanale con la Romanese, il turnover può davvero aspettare. Probabile dunque si insista per la terza gara consecutiva sull’once de gala. Cioè quello che ha garantito il pareggio a Darfo e la vittoria a Lecco. Possibili variazioni sul tema? Gli scalpitanti Disabato e Gucci apparsi in discreta fregola al “Rigamonti-Ceppi“. Rientrato Marcone in gruppo, lo spalatino avrà finalmente tutta la rosa a disposizione.

Caridi RezzatoE’ arrivato mio fratello. Emanuele Filippini 3 Pro Patria 0. Il bilancio dei tre precedenti (tutti la stagione scorsa con il Ciliverghe) è piuttosto chiaro. Ma il tabù familiare è già stato infranto qualche settimana fa con il Trento dell’altro gemello Antonio. Insomma, acqua passata che non dovrebbe più macinare. Dal suo approdo sulla panchina bresciana (24 ottobre), l’ex rondinella ha portato numeri pressoché identici al predecessore Quaresmini: 17 punti in 9 gare (contro 20 in 10), con 21 reti fatte e 10 subite (20 e 10). Pesano soprattutto le due sconfitte in striscia nei confronti diretti con Darfo (0-3) e Lecco (2-1). Il vero ribaltone è invece avvenuto sul piano del sistema di gioco con il passaggio (da qualche partita) alla difesa a 3. Caridi o Bellazzini a supporto di Bertazzoli, Mair e l’ex Ruopolo in panca. Più equilibrio e (soprattutto), difesa più protetta. Della serie, i vecchi rimedi della nonna. Ipotesi di formazione a base 3-5-2 con Lorenzo Lancini (98) tra i pali; Tagliani, l’italo-senegalese Coly e l’ex Monza Marco Ruffini dietro; Marjan Gurini (99), Sanè (98), il veterano Cazzamalli, Giorgino e Luca Ruffini (97) in mediana; Tano Caridi e Bertazzoli in attacco. Vi ricorda qualcosa? Certo. La Pro Patria di quest’anno e il Cili di quello passato. Icona tattica che sarà il caso di tenere sempre aperta.

Mattia Pascarella di NoceraIl fu Mattia Pascarella. Per il partidazo di domenica designato l’arbitro Mattia Pascarella di Nocera Inferiore (Giuseppe Licari di Marsala ed Emilio Micalizzi di Palermo gli assistenti). Il fischietto campano è un terzo anno con alle spalle 39 gare dirette in carriera nel campionato di Serie D (9 in questa stagione, nessuna nel Girone B). Bilancio leggermente casalingo con 15 vittorie interne, 14 pareggi e 10 successi esterni. Quest’anno 6 vittorie in casa, 3 pareggi e nessun successo esterno. A Busto si augurano che quella casella rimanga a zero anche fra 48 ore.

Giovanni Castiglioni