Risultati in Serie C, desiderio di Serie B, ma un orecchio sempre teso al Varese che purtroppo si ritrova molto più in basso. Stiamo parlando dell’ex mister biancorosso Stefano Sottili che non ha mai smesso di seguire, seppur da lontano, la sua ex squadra. “Seguo sempre con interesse gli avvenimenti del Varese; nell’ultima partita ero in collegamento diretto con chi ha assistito ai playout a Voghera e mai avrei pensato che sarebbe finita così. Sono rimasto in contatto con tante persone e ho conservato diverse amicizie. E’ strano perché la mia annata a Varese non fu buona (con due esoneri ndr), ma nonostante questo resta una delle piazze con la quale ho legato di più e di solito non succede perché normalmente ti allacci con quelle dove ottieni risultati. Il mio legame con Varese è particolare”.

Quella stagione (2013/2014) non fu facile (salvezza ai playout con Bettinelli e bomber Pavoletti) e quelle successive, tolta l’annata della ripartenza in Eccellenza, sono state ancora più difficili. “Gli scricchiolii erano già iniziati allora – racconta il tecnico toscano -, e dispiace che non si siano accordi della gravità. I messaggi erano chiari, i playout avevano impaurito a sufficienza e si poteva porre rimedio, invece alla fine dell’anno successivo c’è stato il crac”.

Un nuovo Varese ha saputo ripartire, ma ha accumulato un enorme debito nel giro di tre anni. La stagione attuale si è conclusa con squadra senza rimborsi spese da novembre. “In carriera mi è capitato solo una volta, quando ero giovane, a Trieste col club che poi fallì. Nonostante tutte le difficoltà vincemmo la Coppa Italia di Serie C e con me c’era anche Mauro Milanese. Giocare in quella situazione è difficile perché la testa è tutta orientata sui problemi e non su quello che devi fare in campo. Tutto l’ambiente ne risente. Purtroppo succede più spesso, il calcio italiano è in enorme difficoltà e certe raltà si ritrovano dove non devono”.

Se il Varese è retrocesso in Eccellenza, Sottili, alla guida della Viterbese (subentrato a novembre) ha raggiunto la finale di Coppa Italia di Serie C e i playoff per la Serie B. “Un percorso molto positivo – il suo bilancio – anche se, per le nostre possibilità, speravamo almeno di arrivare in semifinale playoff. Aver battuto il Pisa agli ottavi è stata comunque una soddisfazione. Il presidente mi aveva chiesto di portare la squadra tra le prime cinque e siamo arrivati a pari merito col Monza, dietro solo per gli scontri diretti. Arrivare in finale di Coppa con lo stadio sold out per la prima volta dopo 15 anni è stata l’emozione più bella. Purtroppo ci sono stati tanti episodi negativi e l’Alessandria ha avuto la meglio, ma i tifosi hanno apprezzato la voglia di dare battaglia”.
Parlando di futuro, proprio Alessandria potrebbe essere la sua prossima destinazione? “No, direi di no – risponde -. Qualcosa si sta muovendo, aspetto l’occasione giusta; non nego che, dopo quella di Varese, mi piacerebbe avere un’altra chance in B”. Intanto il suo nome è stato accostato al Venezia e allo Spezia. “Al momento vado per funghi in attesa di una chiamata. A Viterbo mi hanno chiesto di proseguire, ma ho avanzato alcune richieste per migliorare a livello organizzativo, non solo di cifre. Penso che a loro volta si stiano guardando attorno”.

Elisa Cascioli