Nato a Segrate, in provincia di Milano, ma adottato dalla Sardegna da quando, da giovanissimo, è volato a Cagliari per vestire i colori rossoblù. Conclusa l’esperienza di crescita con la maglia del Varese, il classe ’99 Mirko Bizzi ha lasciato nuovamente il continente per tornare nel capoluogo sardo “dove ho tanti amici e mi sento a casa” ci racconta. Il cartellino del portiere è del club di Serie A che, dopo un anno di esperienza in D, è intenzionato a girarlo in prestito in Serie C, precisamente all’Olbia, club nel quale ritorna. L’operazione sarà ufficiale dal 1^ luglio.

14 varese-mantova bizziMa partiamo da Varese, che esperienza è stata per te?
“L’inizio è stato veramente shock. Il preparatore Verderame mi è sempre stato vicino e mi ha aiutato nei momenti di difficoltà. Con l’arrivo in panchina di Tresoldi è cambiato tutto; in uno dei primi allenamenti venne da me dicendomi di avere fiducia, di sapere che portiere sono e che dovevo avere il coraggio di rimettermi in gioco. Credo di averlo fatto e lo ringrazio insieme ad Oscar, al mio procuratore e alla mia famiglia”.

Seconda parte di stagione in crescendo per te, ma non per la squadra…
“Una fine del genere non ce l’aspettavamo. Nonostante tutte le difficoltà non ci siamo mai abbattuti ed eravamo convinti di farcela. La speranza che le cose si potessere sistemare c’è sempre stata”.

Il momento più brutto?
“L’ultima partita a Voghera quando i tifosi, prima dell’inizio, ci hanno accusato di esserci venduti la partita. L’ho trovato ingiusto dopo che siamo andati avanti sei mesi con mille difficoltà e senza rimborsi. Abbiamo dimostrato attaccamento; Ferri, e tanti altri, sono andati avanti con gli antinfiammatori sino alla fine pur di esserci”.

Anticipare la partita decisiva di una settimana non vi ha favorito. E poi la scelta clamorosa di esonerare l’allenatore 48 ore prima…
“Diciamo che il finale è stato una mezza comica. Già il momento era complicato, così è stato come mettere un coltello caldo nel burro. Ci siamo sentiti messi ancora di più alla prova, ma anche lì abbiamo provato a reagire. Purtroppo la partita è stata decisa dagli episodi”.

Il momento più bello?
“La vittoria di Pavia, un 5-0 carico di entusiasmo. Arrivavamo da tanti pareggi e dopo una lunga serie di non vittorie. E’ stato un respiro di sollievo”.

La tua parata migliore?
“Quella in casa contro il Chieri al tiro di Foglia”.

02  pro sesto-varese bizziCosa ci dici sul futuro?
“Non posso dire nulla, sono ancora un giocatore del Cagliari, poi vedremo gli sviluppi; per ora non c’è nulla di ufficiale. Il mio obiettivo è di mettermi alla prova in Serie C e di giocare il più possibile. A differenza della scorsa stagione spero di fare bene sin dall’inizio. Sogno di arrivare a giocare in alto, ma per farlo serve esperienza”.

Sicuramente l’annata del Varese ti ha aiutato sul fronte esperienza…
“Assolutamente sì, mi è servita per crescere molto sia in campo che fuori. Voglio dare continuità al lavoro fatto. Per me era il primo anno in una prima squadra ed era impossibile non crescere. E’ stata un’esperienza indimenticabile”.

Come te la passi in Sardegna?
“Mi godo il mare e gli amici, tra i quali anche Arca. Eravamo compagni alla Primavera del Cagliari e siamo sempre rimasti in contatto sino a ritrovarci. Quest’anno èer me è diventato come un fratello. A Varese abbiamo anche preso la patente insieme. Adesso faccio un po’ di vacanza, poi a luglio si inizia”.

Elisa Cascioli