“La Virtus Bologna? Uno squadrone  – risponde secco Andrea Conti, general manager della Pallacanestro Openjobmetis Varese -. Un gruppo davvero forte e non credo stiano sbagliando i numerosi addetti ai lavori che, a mio avviso giustamente, collocano le “V Nere” nel ristrettissimo novero di quelle formazioni che, sulla carta, sembrano destinate ad impensierire Milano in ottica scudetto”.

Quindi, rispetto allo scorso anno, per Bologna si sta parlando di un vertiginoso passo in avanti, o no?
“La risposta a questa domanda è un sì deciso perché dirigenti e staff tecnico Virtus hanno inserito una serie di giocatori di alto livello in un organico che, vale la pena ricordarlo, nello scorso campionato aveva già sfiorato i playoff. Coach Sacripanti, nuovo allenatore strappato ad Avellino, ha costruito una buonissima squadra partendo, come da indicazioni classiche, dall’asse play-pivot che è formato da Tony Taylor e Brian Qvale. Taylor, 28 anni, è un playmaker di alto livello che dopo aver tentato la carta NBA e D-League con Tulsa, ha varcato l’Oceano per costruirsi, progressivamente, una solida carriera europeo. E’ partito dalla Polonia, a Turow esattamente, per esordire bene in Eurolega. Si è poi trasferito in Russia, è passato in Francia, tornato di nuovo in Russia e in seguito è approdato in Turchia, al Bamvit, mettendo insieme cifre di tutto rispetto e una stagione importante con 16 punti e 6 6 nei playoff contro il Fenerbahce campione. Qvale, 29 anni, invece è un centrone bianco, di grande impatto fisico, solido, ottimo lavoratore, protagonista di alto profilo in campionati europei di buonissimo livello avendo giocato in Belgio, Turchia, Germania e Russia. Col Lokomotiv Kuban ha conquistato la Coppa di Russia ed è stato finalista di EuroCup. Intorno a questa coppia ruotano, in quintetto, giocatori altrettanto importanti a partire dalla guardia Kevin Punter, guardia di New York che dopo una brillante carriera universitaria a Tennessee ha subito trovato la strada giusta per affermare le sue qualità in Europa. Punter dopo un approccio iniziale in Grecia è andato via via migliorando in Belgio e Polonia fino ad esplodere, di nuovo in Grecia, in un top team come l’AEK Atene. In ala piccola ci sarà nientemeno che Aradori, uno dei migliori giocatori italiani mentre in ala grande la Virtus schiererà MBaye, altro giocatore di livello da Eurolega che a Bologna si proporrà nelle vesti di leader e trascinatore. La Virtus però, e questo è il vero punto di forza, mi sembra completissima e attrezzata anche per i giocatori che usciranno dalla panchina con il terzetto Cournooh-Cappelletti-Pajola che cambierà per i play e le guardie; Kelvin Martin, che girerà per guardia e ala piccola; Baldi Rossi che cambierà per l’ala grande e Kravic, giocatore esperto ex-Panionios che cambierà per il centro. Quindi, come si può vedere, una formazione molto lunga, con rotazioni ampie, indispensabili per affrontare anche il doppio impegno in Coppa”.

Possibili traguardi?
“La Virtus, come tutte le squadre nuove di zecca, avrà bisogno di un po’ di tempo per assestarsi e trovare al suo interno gerarchie e capacità di gestire bene il doppio fronte rappresentato dal campionato italiano, carico di aspettative, e la Coppa che potrebbe aiutare a migliorare gli equilibri. Se questo processo correrà via senza intoppi credo che Bologna, come minimo, possa puntare ad un playoff di fascia alta”.

 

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Massimo Turconi
(foto Facebook Virtus Segafredo Bologna)