La città non vuole arrendersi, la piazza non è disposta a vedere fallire il Varese, ancora, e si dice pronta a salvarlo. Mentre sul fronte societario la situazione non si sblocca, nonostante ci sia stato un colloquio tra le parti (Basile da un lato e i Catellani dall’altro in rappresentanza del gruppo che potrebbe arrivare) difficilmente si arriverà ad una soluzione, i tifosi e le persone molto vicine al club hanno messo in piedi una vera e propria raccolta fondi per aiutare il Varese.

L’iniziativa popolare si chiama “Uniti salviamo il Varese” e nasce dall’idea di Gianfranco Mulas che è anche tra i fondatori del Club di tifosi in ricordo di Pierfranco Bino, personaggio famoso per la sua partecipazione storica nell’emittente televisiva Rete 55 nonché grande cuore biancorosso. In prima fila nel progetto ci sono i volti di Silvio Papini, Paolo Maccecchini e Marco Caccianiga.

La raccolta di denaro avverrà proprio presso il Club che ha sede al Circolo di Capolago e che sarà aperto appositamente da oggi sino a domenica 4 marzo dalle 18 alle 23. Poco fa si è già registrata la prima donazione (la cifra minima è di 50 euro) da parte di Mauro Silipo, il presidente del Mascia United che milita in terza categoria, che ha devoluto 100 euro (in foto la ricevuta).
L’idea è quella di cercare di azzerare i debiti del Varese Calcio in modo da garantire una società pulita ai futuri investitori.

“Presto apriremo un conto corrente – spiega Mulas – dove chi vorrà potrà effettuare un bonifico. Puntiamo a raccogliere almeno 100mila euro e la cosa da sottolineare è che non saranno donati direttamente al Varese Calcio, il nostro intento è quello di usare la cifra per abbassare il debito. Una soluzione potrebbe essere quella di individuare un professionista che contatti i creditori del Varese offrendo loro una percentuale a copertura dell’intero debito che vantano. Un’altra soluzione potrebbe essere invece quella di consegnare la cifra direttamente al sindaco Galimberti. Il nostro sogno è quello di riuscire a far sopravvivere il Varese e di consegnarlo magari a dei varesini; ma l’importante è che finisca nelle mani di gente che vuole bene a questi colori”.

Elisa Cascioli