Travolto dagli eventi. Suo malgrado. Il “Cedro”. Massimo “Cedro” Galli domani sera sarà nella “sua” Varese, anzi, contro la “sua” Varese indossando un abito, quello da capo allenatore, inedito per la serie A1. Inedito e, è giusto ribadirlo, inatteso.
“Posso dirlo? Anch’io sono stato travolto dagli eventi che negli ultimi giorni hanno scosso il mio club e – dice Galli -, in tutta sincerità non avrei mai pensato di presentarmi a Masnago come coach titolare della Pallacanestro Pesaro al posto di coach Lideka. La nomina infatti ha sorpreso anche me perchè, nei mesi scorsi, in almeno un paio di circostanze avevo rifiutato l’incarico propostomi dal presidente Ario Costa. Questa volta però, a fronte di un’altra offerta, ma soprattutto di fronte alle decisione irremovibile di Ario, assolutamente determinato a cambiare la guida tecnica, non ho potuto tirarmi indietro”.

Pesaro, però, è sul fondo della classifica dall’inizio della stagione, quindi adesso cosa è cambiato per arrivare ad una scelta così drastica?
“Credo che l’ultima sconfitta casalinga contro Trento abbia avuto l’effetto della classica goccia che fa traboccare il vaso. Quello stop, figlio di una partita passiva e giocata senza adrenalina,  ha innervosito oltre modo il pubblico spingendo i dirigenti a cambiare strada cercando, a questo punto, di ottenere la classica “scossa” mettendo i giocatori a stretto contatto con le loro responsabilità”.

Così Pesaro per l’ennesima volta, la quinta nelle ultime sette stagioni, si trova invischiata nella lotta per non retrocedere…
“Sì, ma questa volta conquistare la salvezza sarà una vera e propria impresa perchè, a differenza di quanto è successo negli anni scorsi, c’è da fare i conti con il budget – il nostro è largamente, per distacco, l’ultimo della serie A e non ci permette movimenti sul mercato -, e purtroppo con la variabile sfortuna che, in questo campionato, ha picchiato duro, come mai prima, sulla nostra squadra. Finora abbiamo affrontato traversie di ogni genere e la battaglia per chi riuscirà a portare la pelle tra noi e Capo D’Orlando sarà durissima. Speriamo che l’arrivo di Taylor Braun, che però a Varese non ci sarà per problemi di visti e tesseramento, abbia un impatto positivo, anzi dirompente su un gruppo che in questo momento ha bisogno di tutto: qualità tecniche, atletiche, carica, energia e anche di sentire una voce da leader”.

Con queste premesse, non esattamente confortanti, con che spirito affronterete l’Openjobmetis?
“Nei giorni scorsi ho parlato chiaro ai ragazzi dicendo loro che, da qui in avanti, a dover cambiare sarà prima di tutto il loro atteggiamento. Salvarsi, a questo punto, è una questione di mentalità, di rabbia agonistica, di orgoglio personale, di tutte le qualità morali che, messe insieme, ci dovranno spingere a compiere un mezzo miracolo. Detto questo, siamo perfettamente consapevoli di dover combattere contro la squadra più in forma del campionato. Nessuno, come Varese, ha prodotto 6 vittorie nelle ultime 8 gare, peraltro tutte ad alto coefficiente di difficoltà. Nessuna squadra ha messo in vetrina la stessa pallacanestro che è un intrigante mix tra spettacolo, efficacia, solidità e imprevedibilità. Nessuna squadra, infine, ha regalato, gara dopo gara, protagonisti diversi con Okoye che, oggettivamente, ha prodotto qualche acuto in più. Varese, per tutto ciò, partirà da super favorita, ma noi, anche se è Pasqua, non possiamo permetterci il ruolo di agnello sacrificale e – conclude speranzoso Cedro -, da qui al nove maggio dobbiamo cercare di far punti sempre, dovunque e contro chiunque”.

Massimo Turconi