Il Milan si veste ufficialmente di rosa. La società rossonera sbarca nel mondo del calcio femminile e per la prima volta nella sua storia parteciperà al campionato di Serie A. Questo grazie all’acquisizione del titolo dell‘Acf Brescia, club che dopo più di 30 anni proseguirà il lavoro del settore giovanile ed iscriverà la prima squadra al prossimo Campionato di Serie Eccellenza (vecchia C regionale).

Gran parte della rosa, della quale ne fa parte anche la varesotta Valentina Bergamaschi, attaccante in via di recupero dal grave infortunio al ginocchio, sarà prelevata dal Milan che ha grandi ambizioni. Nel campionato appena concluso, il Brescia ha sfiorato lo scudetto perdendo lo spareggio ai rigori contro la Juve. C’è poi anche la questione Europa, le leonesse hanno ben figurato in Champione League, competizione alla quale risultano già iscritte col vecchio titolo, di conseguenza il Milan per poter partecipare dovrà ricevere l’ok da parte della Uefa.

Ma quale sarà il quartier generale delle donne rossonere? La società ha uno stretto legame con Solbiate Arno, il “Chinetti”, infatti, è la casa della Primavera e, con degli interventi mirati, potrebbe diventare anche la dimora della squadra femminile, eccezion fatta per le partite di Champions che la struttura non può invece ospitare. Per questo motivo è stata ventilata l’ipotesi dello stadio “Franco Ossola” di Varese, l’impianto più vicino a Solbiate che a sua volta è a due passi da Milanello. Il Milan femminile appena nato sta valutando se avere una “doppia casa” oppure no. A quel punto potrebbe giocare a Varese anche il campionato. Ma per adesso è una pura ipotesi.

Infine, l’utilizzo del “Chinetti” da parte del Milan è a sua volta legato all’accordo tra la Solbiatese padrona di casa e l’Insubria che usufruisce dell’impianto come quartier generale del settore giovanile; un’intesa che deve essere rinnovata e che coinvolge anche il Milan dal momento in cui l’Insubria ne è centro tecnico di formazione.

e.c.