Quanto (e come) cambierà la Pro Patria che affronterà la prossima stagione di Serie C? Con ogni probabilità, molto meno di quanto si potrebbe immaginare. Pur nel pieno svolgimento della Poule Scudetto (domenica alle 16 allo “Speroni” primo appuntamento del Girone Triangolare ospite la Virtus Verona), le grandi manovre sul futuro biancoblu sono già chiaramente in atto. Ma aspettatevi tutto fuorché delle rivoluzioni. A partire dal fronte societario. Dove Patrizia Testa sembra aver accantonato (almeno per il momento), l’idea di affiancare a sé un socio forte. Più plausibile la strada che porta ad un rafforzamento delle attuali partnership (non solo quella con il main sponsor Pirola). Una via di sviluppo che negli ultimi mesi ha mostrato qualche (seppur faticoso), spiraglio.

Ma il problema vero è sempre e solo quello. I campi di allenamento. Il polo situato alle spalle dello “Speroni” potrebbe diventare il volano (tecnico ed economico), di un ulteriore nuovo rilancio. Tenendo presente che il salto di categoria presuppone un upgrade del Settore Giovanile (Berretti). A dar retta alle foto post promozione, tra via Cà Bianca e Palazzo Gilardoni sarebbe partita l’operazione disgelo. Ma tra il dire e il fare ci sono i campi da completare. Con il nodo dell’accesso al credito sportivo che potrebbe finalmente sdoganare il tanto agognato sintetico. Sia come sia, allo stato la stagione entrante partirà con la dotazione attuale. E se i tempi dovessero dilatarsi ulteriormente, la Testa ha già lasciato intendere che potrebbe guardare altrove.

Sul piano tecnico e direttivo, il ticket Turotti/Javorcic ha portato a termine una stagione prossima alla perfezione. Per certi aspetti, quasi irripetibile. Il biellese ha messo a disposizione dello spalatino un gruppo già completo al 20 luglio. Il vero segreto della vittoria in campionato. Il suo rapporto biennale è in scadenza. Nessun dubbio sul rinnovo. Ancora da DS e non da DG? In fondo, che differenza fa?

Arrivato a Busto come uomo da “pronto soccorso” (sue stesse parole alla presentazione), Ivan Drago ha invece dimostrato di eccellere soprattutto sulla distanza e sul lavoro curato e programmato nel tempo. Quanto fatto quest’anno sarà la base (preziosissima) per tutto quello che verrà.

Infine la squadra. Senza più l’obbligo di utilizzo degli under, le strategie di costruzione dell’organico e di schieramento dell’undici cambieranno radicalmente. A prescindere dal diverso livello degli avversari. Accanto ai punti fermi Molnar, Zaro, Disabato, Gazo, Le Noci (solo per citarne alcuni), ci sono i tre prestiti che torneranno alla casa madre. Cioè, Mangano (Inter), Guadagnin (Bassano) e Cottarelli (Alessandria). Da valutare l’eventuale ridiscussione dell’accordo. I tre over 35 Santana (81), Colombo (82) e Le Noci (82), dovrebbero essere i punti di riferimento del gruppo. In particolare il patagonico, ha segnato 13 delle sue 15 reti nelle prime 9 e nelle ultime 3 giornate. Tirato a lucido, ha giocato un altro sport. Il punto è stare alla larga da usura e acciacchi. Quanto a Pettarin, già al Mantova e al Delta Porto Tolle era rimasto dopo al promozione nell’allora C2. Plausibile che possa fare altrettanto anche alla Pro Patria. Anche in virtù della forte sintonia con Javorcic.

La vincitrice del Girone B dell’anno passato (il Monza), è attualmente quarto nel Girone A di Serie C. Sabato nel successo al “Brianteo” contro l’Olbia (3-0) che ha garantito il sorpasso dell’Alessandria erano in campo 6/11 protagonisti della promozione di 12 mesi fa. Oltre a Zaffaroni in panca ovviamente. Possibile che il format tigrotto per la stagione 2018/2019 possa essere all’ingrosso quello.

Giovanni Castiglioni