La prima (e, si spera, l’unica) scossa di terremoto di un’estate varesina fino ad ora perfetta è arrivata martedì, giorno della scadenza dell’escape in favore di Aleksa Avramovic. Si temeva che il serbo potesse trovare una sistemazione diversa – più ambiziosa e più remunerativa – e invece il miglior marcatore biancorosso negli scorsi playoff ha deciso di sposare il progetto varesino per un’altra stagione, l’ultima prevista dal suo attuale contratto.

Lo scossone, dunque, non si è verificato sul tema Avramovic, che sarà a questo punto il quinto giocatore ufficialmente a bordo. La notizia di martedì è che il lavoro di Claudio Coldebella in questi due anni a Varese ha attirato le attenzioni di un club del calibro dell’Unics Kazan e che il direttore generale biancorosso ha scelto di lasciare Masnago, trovando un accordo con Toto Bulgheroni per risolvere un contratto che non aveva a quel punto più clausole di uscita.

Una questione di principio, come ha affermato Bulgheroni a La Prealpina: a Varese nessuno è prigioniero del suo contratto e lo si era visto anche l’anno scorso con Norvel Pelle, lasciato partire in direzione Torino su precisa richiesta del giocatore nonostante la sua presenza sarebbe stata certamente più utile – sul lungo termine e in ottica playoff – di quella evanescente del croato Delas. A Varese si sta bene anche per questo: la società è aperta e attenta alle persone e non si mette mai di traverso se non strettamente necessario.

Ora però la questione Coldebella comporterà qualche grattacapo per il club, anche e soprattutto perché c’è da trovare un sostituto che porti avanti i lavori iniziati in questa estate. La situazione che si troverà davanti il prossimo direttore generale biancorosso non è complicata, anzi: la Openjobmetis ha già sotto contratto praticamente metà del roster futuro e ha chiuso anche per il playmaker.

Si cercava un giocatore esperto e con lunga militanza italiana e Coldebella, come ultima operazione della sua carriera biancorossa, lo ha individuato in Ronald Moore: in Italia ha giocato a Caserta e Pistoia, legandosi di fatto per lungo tempo alle squadre allenate da Vincenzino Esposito. È stato in questi anni, proprio in virtù della sua perfetta simbiosi con il suo coach, leader e guida in campo. Ora però Esposito è andato a Sassari e Moore, evidentemente, non è stato ritenuto all’altezza della squadra sarda.

Da lui ci si aspettano leadership e sapienza per guidare un gruppo che ad oggi può già contare su altri tre membri del quintetto base: Avramovic (il principale terminale offensivo), Dominique Archie e Tyler Cain. Moore è bravo a gestire i ritmi e a servire i compagni e preferisce il passaggio al tiro, pur potendo contare su una abilità dall’arco che porta le squadre avversarie a non poterlo battezzare.

In panchina confermatissimi Tambone, Natali e Ferrero, ora serve un altro italiano per rispettare quel 6+6 che sarà il nuovo formato per quanto concerne la composizione del roster (è ancora possibile il 5+5, ma Varese – anche a causa della coppa – non è interessata a questa pista). In queste settimane il club di Piazza Monte Grappa ha seguito Stefano Gentile (che ha firmato per Sassari), David Cournooh (che interessa anche a Reggio Emilia e Bologna) e Antonio Iannuzzi. Quest’ultimo è sospeso tra Varese e Brindisi e dovrebbe sciogliere a breve le riserve sul suo futuro.

Filippo Antonelli