Una settimana fa si è chiusa la stagione dei Bandits Varese, il sodalizio nato alla fine dell’estate dall’unione delle prime squadre dell’Hockey Club Varese e dei Varese Killer Bees. I gialloneri non sono riusciti a raggiungere i playoff per una manciata di punti e, dopo le due fasi del torneo, hanno detto arrivederci al campionato di Italian Hockey League.
Sì, si tratta di un arrivederci alla prossima annata perchè l’intenzione espressa finora è quella di rinnovare il rapporto di collaborazione tra le due realtà cittadine. A confermarlo è Matteo Cesarini, presidente dei Varese Killer Bees. “Nei prossimi giorni ci incontreremo per le valutazioni di fine stagione, ma da parte nostra c’è la volontà di proseguire su questa strada. Abbiamo davanti a noi alcuni mesi per pianificare al meglio le mosse da compiere e mi piacerebbe che ci mettessimo presto al lavoro”.

L’esperimento dei due club di unire gli intenti in un’unica prima squadra, dunque, è riuscito?
“Credo proprio di sì. Durante quest’anno ci siamo conosciuti, abbiamo imparato reciprocamente un diverso metodo di lavoro e di gestione della società e ora dobbiamo trarre insegnamento da tutto ciò. Dal punto di vista sportivo, siamo rimasti in corsa per i playoff fino alla fine ed è stata una stagione positiva”.

Dopo un ottimo avvio, c’è stata una flessione. Quale può essere la causa?
“Nel primo mese abbiamo giocato tutti sulle ali dell’entusiasmo; alla lunga, però, è mancata la necessaria continuità di risultati e di prestazioni. Non eravamo abituati a stare così in alto in classifica e ritengo che a livello nervoso ne abbiamo risentito. Inoltre, a poco a poco tutti noi giocatori abbiamo dimostrato sempre minor disponibilità a giocare da squadra e abbiamo cercato di risolvere le partite con azioni personali. L’hockey, invece è una disciplina di squadra”.

Le penalità vi sono costate parecchio e anche la poca cattiveria davanti alla gabbia avversaria, vero?
“Abbiamo subito tantissime reti in inferiorità numerica perchè abbiamo peccato dal punto di vista disciplinare. A volte ci siamo fatti prendere dall’irruenza e dal nervosismo e dovremo lavorare anche su questo aspetto. In attacco potevamo fare meglio e concretizzare più occasioni, ma tutti ci siamo messi a disposizione e abbiamo fatto del nostro meglio. Va ricordato anche che avevamo pochissimi difensori di ruolo e alcuni di noi si sono prestati per sopperire a questa mancanza”.

C’è del rammarico per qualche gara persa?
“Talvolta abbiamo offerto delle brutte prove: penso ad esempio al decisivo 0-4 subito in casa da Alleghe alla terzultima giornata di Relegation Round oppure alle gare di Ora dove praticamente non siamo scesi in pista. Avremmo potuto fare meglio, ma, nel complesso è stata una stagione con il segno più”.

Quali sono state le gratificazioni più grandi?
“Abbiamo vinto contro Caldaro, cosa che non accadeva da più di dieci anni, e abbiamo fatto nostri tre derby su quattro contro il Como che nelle ultime annate aveva sempre battuto Varese. Inoltre, guardando alle statistiche, rispetto alle precedenti stagioni abbiamo segnato più reti e ne abbiamo subite di meno”.

Ora che il campionato è finito, vi state allenando ancora?
“Ci alleneremo due volte alla settimana ancora per qualche mese. Dobbiamo mantenere una certa abitudine al ghiaccio per non ripartire da zero alla fine dell’estate”.

Passando al futuro, quali sono gli obiettivi dei Bandits Varese?
“Da parte mia c’è la volontà di fare un salto di qualità per puntare più in alto. Innalzare il livello della rosa con almeno un paio di giocatori in difesa e altrettanti in attacco è per me una priorità. Di ragazzi che vorrebbero venire a giocare a Varese ce ne sono, ma alle spalle bisogna pensare ad un programma solido e magari più ambizioso. Dobbiamo parlare anche delle riconferme a livello tecnico ed è proprio questo il tempo di porre le basi dal punto di vista economico per far fruttare quello che di buono abbiamo costruito fino a qui. Inoltre, mi piacerebbe che si arrivasse ad avere più sinergia tra i settori giovanili, sarebbe importante”.

Chi è la favorita per la vittoria del campionato?
“Secondo me se lo contenderanno Merano e Appiano. Vedo Milano in difficoltà, mentre Merano e Appiano mi sembrano più fresche e in forma. Se devo dirne solo una, dico Appiano”.

 

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Laura Paganini