Fatti che, se concreti, smentirebbero le caute parole pronunciate. Ieri pomeriggio in Comune, al termine dell’incontro col sindaco Davide Galimberti, a precisa domanda, Stefano Salvatori, braccio destro del presidente in pectore del Varese Sauro Catellani, ha risposto che non si sono ancora mossi verso i creditori per eventualmente ridiscutere le cifre dovute, in modo da abbassare il debito.

Invece Catellani & Co. sono al lavoro eccome su questo fronte. Già dalla scorsa settimana sono partiti i contatti con la Macron, lo sponsor tecnico biancorosso che avanza forniture per 60mila euro. “La vecchia gestione, quella di Paolo Basile, ha emesso assegni scoperti di oltre 30mila euro” ci dice Luca Grimi, titolare della Macron. Un illecito amministrativo, punito dalla legge con una sanzione amministrativa e con la revoca di sistema che si può evitare tramite il “pagamento tardivo” eseguibile entro 60 giorni dalla data di emissione dell’assegno. Il Varese ha tempo sino al 9 marzo, Catellani sarebbe pronto e domani ci sarà un ulteriore contatto tra lui e il legale della Macron.

Nonostante la riservatezza di Salvatori, sembrerebbe un segnale positivo per evitare il fallimento del club. E a proposito di segnali, domani, o al massimo venerdì, ne è atteso un altro per evitare i punti di penalizzazione. Il Varese deve provvedere al pagamento di 10mila euro relativo alle vertenze degli ex giocatori Innocenti, Talarico e Piraccini e ha tempo fino al 2 marzo. Entro la fine del mese la Ternana avrebbe dovuto versare il 70 per cento della cifra del cartellino di Repossi, ma i pagamenti vanno in conto Lega Calcio e questo fa slittare un po’ i tempi.

Elisa Cascioli