Domani (AGSM Forum di Verona, ore 20.45) partirà ufficialmente l’avventura Playoff della Openjobmetis Varese. Un traguardo che è stato possibile raggiungere grazie ad un girone di ritorno perfetto e che i biancorossi – che non avevano ad inizio stagione ambizioni di questo tipo – possono vivere senza la pressione di dover far risultato. Certo, arrivati fin qui la voglia è comunque quella di fare il meglio possibile per non avere alcun rammarico.

Coach Attilio Caja, fresco vincitore del premio di allenatore dell’anno, ha presentato così la sfida che attende la sua squadra: «Brescia ha fatto una grande stagione. Sono partiti molto bene, proseguendo il lavoro dell’anno scorso e si sono sempre mantenuti al vertice. Hanno fatto anche la finale di Coppa Italia, persa solo per qualche episodio sfortunato nel finale».

«Tutto ciò sta a dimostrare che la nostra avversaria è una squadra di grande valore: a differenza nostra, hanno anche tanti giocatori che hanno già esperienza di Playoff. Non so quanti dei miei abbiano fatto i Playoff di una A1 europea di alto livello. Però – ha proseguito l’allenatore – dobbiamo avere l’entusiasmo degli esordienti, anche un po’ di incoscienza. Il coraggio, infine, è un’arma che ci ha sempre sostenuto durante questa annata, vogliamo che questi Playoff siano per noi una festa».

Varese, comunque, può incominciare questa avventura orgogliosa del suo cammino: «È un momento di riconoscimento del lavoro fatto: i miei giocatori hanno fatto cose strepitose, si sono guadagnati la possibilità di essere invitati al party di fine stagione. Servirà la nostra pallacanestro: l’intensità difensiva è cruciale in una sfida contro una squadra con il talento offensivo della Germani. Senza che nessuno si debba offendere, Luca Vitali è il miglior playmaker del campionato».

«Quello che crea per i compagni – ha continuato Caja – è fondamentale. La loro prima punta offensiva è Marcus Landry, che sa far canestro in tanti modi. Dal perimetro i più pericolosi sono Cotton e Michele Vitali, noi lo sappiamo e dobbiamo fare molta attenzione a questo».

Il coach biancorosso, in conclusione, non ha risparmiato qualche parola inequivocabile nei confronti di Moss, protagonista nella gara di ritorno di un battibecco con Avramovic: «Bisogna poi fare attenzione al gioco di Moss, che mette energia ed è fondamentale a rimbalzo: non dobbiamo subire la sua esuberanza fisica, gioca sempre come se volesse picchiare tutti. Non dobbiamo cascare ai suoi trucchetti e dobbiamo resistere alle sue mani addosso. Se necessario, bisogna fare altrettanto per non rimanere sorpresi: se un pugile prende il primo pugno, rischia di barcollare».

Filippo Antonelli