Proseguiamo il nostro viaggio tra i settori giovanili dilettantistici presenti sul nostro territorio con la conoscenza dell’Asd Biandronno Calcio, realtà associazionistica che di recente ha conosciuto un importante momento di rinnovamento.

Sono le parole di Franco Daverio, presidente del Biandronno Calcio, a inquadrarci i passaggi chiave vissuti dalla società e l’attuale forma societaria: “Io, come altri attuali dirigenti, sono un genitore che segue i propri figli nell’attività calcistica. Nel recente passato, abbiamo deciso, anche a fronte delle buone basi della precedente gestione, di non far terminare l’esperienza del settore giovanile del Biandronno come aveva deciso la dirigenza in carica. Da quella decisione, nel segno della continuità, rappresentato dalla presenza nei quadri dirigenziali di Giordano Maestroni, attuale responsabile tecnico e anima della società, è nato l’Asd Biandronno calcio”. 

I numeri del settore giovanile del Biandronno sono quelli di una piccola realtà, ma in crescita e con precisi e realistici obiettivi di sviluppo. In questa stagione i tesserati sono 55, con gruppi squadra per la categoria Primi Calci, Pulcini, Esordienti e Giovanissimi. I numeri attuali e le prospettive future sono chiariti dalle parole di Daverio: “I nostri sono piccoli numeri di una realtà, seppur schiacciata dalla presenza di società confinanti di forte richiamo, in crescita. Siamo partiti quattro stagioni fa con 18 tesserati, siamo passati a 30 e ora siamo a 55. Il nostro obiettivo è quello di continuare a crescere un gradino alla volta fino per riuscire a completare il percorso di settore giovanile. Concretamente nella prossima stagione vorremo riuscire a consolidarci e ad avere una formazione nella categoria Allievi e in un futuro meno prossimo arrivare alla quota simbolica di 100 tesserati”.

L’aspetto strutturale rappresenta la base dell’attività calcistica e quello del Biandronno è composto da un campo principale a 11, con fondo in erba, tribuna coperta e spogliatoi e un attiguo campo a 7 in erba. Oltre a questi impianti, come ci dice il presidente Daverio, “nei mesi invernali, per le categorie dei più piccoli, affittiamo dei campi da calcetto coperto confinanti con il nostro centro sportivo. Cerchiamo di gestire al meglio l’aspetto degli impianti considerandolo un cardine della nostra attività”. 

Le persone sono l’altro pilastro sulla quale basare la proposta calcistica. Il quadro societario, oltre alla presidenza di Franco Daverio, si completa con Simone Merigo, vice presidente, Elisa Guiglielmo, segretaria, e Dario Faresin, coordinatore del settore giovanile. Alle figure dirigenziali si aggiungono quelle fondamentali degli istruttori. I criteri di scelta e l’attuale formazione dello staff tecnico del Biandronno è spiegata dalla parole del suo presidente: “In passato abbiamo avuto positive esperienze con ragazzi giovani per questo abbiamo voluto creare una miscela all’interno dell’area tecnica tra esperienza e gioventù. Affianchiamo a istruttori di esperienza dei giovani iscritti al percorso universitario di Scienze motorie, questo è il binario lungo il quale ci muoviamo per formare e cercare le persone che stanno sul campo con i nostri tesserati”.

La peculiarità del Biandronno Calcio, quella che vede il pieno coinvolgimento a livello dirigenziale di alcuni genitori, caratterizza un’altra figura presente nell’attività calcistica, quella del dirigente accompagnatore. Differenti sono i compiti dati a questo ruolo a Biandronno: “Il dirigente accompagnatore è un papà e sono gli stessi che compongono l’attuale dirigenza. A tale figura abbiamo deciso di affidare compiti di carattere organizzativo e di gestione del rapporto con le famiglie, permettendo all’istruttore di dedicarsi in completa autonomia dell’aspetto tecnico”.

Le ultime parole di Franco Daverio ci chiariscono la filosofia adottata nei confronti dei ragazzi: “Da noi giocano tutti. Tutti i ragazzi devono venire al campo sereni. Per questo ci spendiamo molto affinché non vi siano prepotenze e forme di prevaricazione. Su queste basi e sui valori del rispetto e della lealtà  improntiamo il nostro agire con i ragazzi senza farci ricattare dalla logica della crescita numerica”.  

 Marco Gasparotto