Il giorno dopo forse è ancora peggiore. Ieri il Varese non è riuscito a risvegliarsi dall’incubo e ha chiuso drammaticamente una stagione davvero assurda, incredibilmente più pazzesca di quella già abbastanza tribulata dal punto di vista societario dell’anno prima. Alla fine è arrivata una clamorosa retrocessione in Eccellenza, categoria che doveva semplicemente essere un punto di ripartenza dopo l’amaro fallimento del 2015, che nessuno avrebbe mai pronosticato. Una retrocessione che è stata il risultato di un coctail micidiale di errori sotto tutti i punti di vista, dirigenziali, gestionali, tecnici, umani. Un fallimento totale dopo svariati cambi di presidenza (da Ciavarrella a Baraldi, da Taddeo a Basile come amministratore unico) e ben 6 avvicendamenti in panchina (Melosi, Ramella, Baiano, Bettinelli, Iacolino, Tresoldi) che non sono bastati a trovare pace ed equilibrio.

Eppure, nonostante tutto intorno sembri nero, lo sguardo è comunque rivolto verso il futuro. Il Varese riuscirà ad averlo? Durante l’ultima conferenza stampa, Fulvio Catellani (ieri presente allo stadio in compagnia di suo padre Sauro), di fronte a Paolo Maccecchini, aveva assicurato che il progetto sarebbe andato avanti a prescindere dalla categoria. In effetti il lavoro di Berni, rappresentante della holding svizzera in procinto di acquisto del club, sta proseguendo e, dopo gli appuntamenti coi creditori nel tentativo di abbassare il debito, che pare sia incredibilmente lievitato a oltre il milione di euro, adesso affronterà a quattr’occhi i giocatori. Alla squadra, lasciata senza allenatore due giorni prima della partita pare a causa dei malumori dello spogliatoio, era stato promesso un premio di 10mila euro in caso di salvezza, ma i giocatori aspettavano prima di tutto le mensilità dovute (da metà novembre in poi). Berni li affronterà ad uno ad uno in sede a partire da oggi e il discorso non sarà incentrato solo sui pagamenti dovuti, ma anche su un possibile futuro in biancorosso.

Mentre i dialoghi coi fornitori, disposti ad andare incontro gli acquirenti, proseguono, si sono allungate le tempische e la scadenza è stata posticipata di una decina di giorni. Se prima il contratto preliminare sottoscritto tra Berni e Basile doveva concretizzarsi entro domani, mercoledì 15 maggio, la scedenza è stata spostata al 25 maggio. Se entro quella data non si verificheranno le condizioni, allora il Varese avvierà il fallimento in proprio.

Elisa Cascioli