Nel momento di maggior difficoltà la Varesina ha scelto di affidarsi alla guida esperta di Stefano Bettinelli per uscire dalla zona rossa della classifica. “Mi è particolarmente piaciuto l’interesse che la società ha mostrato nei miei confronti – esordisce il neoallenatore dei rossoblu – ma soprattutto mi mancava calcare un campo di calcio poiché prima che un lavoro questo sport è per me una passione; due ingredienti che mi hanno spinto subito ad accettare l’offerta del presidente Di Caro”.
Varesina-Lecco 07 bettinelli belluzzoNella giornata di ieri mister Bettinelli ha già diretto il suo primo allenamento. Impressioni? “Ho trovato un gruppo di ragazzi disponibili e vogliosi di fare; è chiaro che la giornata di ieri è servita più che altro per conoscerci e, per così dire, guardarci negli occhi dato che alcuni non li conoscevo, ma la prima impressione è stata sicuramente positiva”. Chi Bettinelli conosce bene, complici i loro trascorsi a Varese, è Marco Giovio: “Il passato è passato: conosco Marco da parecchi anni e so bene quali sono sia i suoi pregi sia i suoi difetti. La società mi ha informato che c’è stato qualche problema con il giocatore, ma Marco si è sempre allenato dimostrando grande professionalità e sono sicuro che attraverso il dialogo le parti si capiranno e Giovio tornerà ad essere importante per noi”.
Bettinelli debutterà domenica sul campo del Castellazzo Bormida, fanalino di coda del campionato. “Nel calcio non esistono partite facili – ammonisce Bettinelli – e se esistono lo capisci al novantesimo. Sarà sicuramente una partita difficile, complicata, perché per loro ogni partita equivale ad una finale e daranno sicuramente battaglia; noi dovremo essere bravi a cercare di imporci per portare a casa i tre punti. Non so bene cosa aspettarmi anche perché sono appena arrivato e sarei un presuntuoso se dicessi di aver già capito ogni cosa di questa squadra. Io non sono presuntuoso, ma credo nel lavoro giornaliero per cui confido, passo dopo passo, di crescere insieme alla squadra. Obiettivo? La società mi ha detto chiaramente di voler mantenere la categoria per cui voglio uscire al più presto dalla zona play-out e restarci lontano il più possibile”.
Cosa può portare Bettinelli a Venegono? Ovviamente esperienza, ma anche grande umiltà: “Mi trovo in difficoltà se devo descrivermi come allenatore – continua il mister – dato che forse sarebbero le persone con cui ho lavorato a dover descrivere le mie qualità. Sicuramente una mia caratteristica è la semplicità e la consapevolezza di guardare sempre al futuro: non bisogna rimuginare troppo sul passato altrimenti non si va più avanti. Io ho avuto la fortuna di crescere nel Varese facendo tutta la trafila dagli Allievi fino alla Serie B e in questo cammino ho avuto la fortuna di lavorare con gente del calibro di Giuseppe Sannino e Rolando Maran, solo per citarne alcuni, e da loro ho appreso molto. Credo che se si ha voglia di imparare si riesce ad imparare da chiunque e in questo mi ritengo una spugna. Il mio percorso in biancorosso mi ha consentito di crescere tanto sia come allenatore sia come uomo e per questo Varese sarà sempre tatuato sul mio cuore, ma ora voglio trasmettere quello che ho imparato ai ragazzi della Varesina per riuscire a portare a casa la salvezza”.
Matteo Carraro