Il settore giovanile dell’Arsaghese è, nel panorama calcistico nostrano, tra le realtà in maggiore crescita. Trend che si evidenzia dai numeri dei tesserati e dal livello qualitativo delle proprie squadre. Ci accompagna alla conoscenza dell’attività biancorossa il Responsabile del settore giovanile, Fausto Zanesi.

I numeri rappresentano sempre una cartina tornasole dell’attività giovanile e, quelli dell’Arsaghese sono in decisa impennata: “Nel giro di due stagioni siamo passati da 130 tesserati agli attuali 230, senza contare Juniores e Prima squadra. In questa annata abbiamo tutta la filiera di squadre, dai Piccoli Amici agli Allievi e, per alcune annate, come i 2009, 2008 e 2006, possiamo contare due formazioni. Ancora in questi giorni sto depositando il tesseramento di nuovi bambini che si sono iscritti durante il periodo invernale. Siamo molto soddisfatti della crescita numerica”.

Base numerica ampia e solida con obiettivi di crescere anche nel vertice ossia nella qualità delle proprie compagini, come chiarisce Zanesi: “Alla crescita numerica vogliamo accompagnare la crescita qualitativa delle nostra squadre. A breve termine, il nostro obiettivo è quello di conquistare i Regionali A con gli Allievi 2002, mentre a lunga gittata, vorremmo stabilizzarci, per quanto riguarda il settore agonistico, nei campionati Regionali. Attualmente a parte gli Allievi 2002, le altre nostre formazioni disputano i campionati Provinciali. La volontà di alzare il livello delle nostre squadre giovanili è funzionale al nostro obiettivo generale che è quello di formare giocatori pronti da inserire in Prima squadra. Anche con la Prima squadra stiamo facendo bene; insomma, vorremmo che una cosa trascinasse l’altra verso il continuo miglioramento”.

Nella crescita di un settore giovanile c’è la conseguente strutturazione organizzativa e figure e ruoli di riferimento. Partendo dalla presidenza di Sabatino Napolitano, a cascata troviamo il Direttore generale, Massimo Ferrario,  Fausto Zanesi, in qualità di Responsabile giovanile, Alessandro Carnaghi, Coordinatore tecnico, e Michele Crobu, Segretario. Fausto Zanesi ci chiarisce le funzioni svolte dalle figure chiave dell’architettura biancorossa dandoci una maggiore comprensione dell’attività: “Per quanto mi riguarda, il mio compito principale è quello di formare le squadre, quindi, favorire l’arrivo di bambini nell’attività di base e cercare ragazzi, intessendo rapporti con le altre società, che possano aiutarci a crescere nel settore agonistico.  A tal proposito abbiamo avviato rapporti di collaborazione con società professionistiche e semiprofessionistiche che, si concretizzano, in termini di partite amichevoli e cessioni di ragazzi. Ci tengo a precisare che, a nostra volta, quando abbiamo un ragazzo richiesto per livelli superiori a quello delle nostre squadre, non poniamo ostacoli al suo percorso. Le altre figure operanti nella nostra società, Massimo Ferrario opera una super visione di tutta l’attività, mentre Alessandro Carnaghi coordina tutti i tecnici e istruttori, mentre il Segretario, Michele Crobu, ha compiti prevalentemente organizzativi”.

Per perseguire gli obiettivi ambiziosi di crescita ad Arsago non tralasciano di lavorare, con attività specifiche dedicate ai più piccoli: “A partire da gennaio, abbiamo inserito la presenza trasversale su tutta l’attività del settore di base di un tecnico aggiuntivo che affianca le sedute di allenamento e svolge un lavoro differenziato a piccoli gruppi rivolto ai bambini meno pronti, al fine di accompagnarli con maggiore attenzione nel loro percorso personale di miglioramento”. Insieme agli aspetti organizzativi e alle attività, altro elemento rilevante sono le strutture. Anche in questo ambito l’Arsaghese sta investendo risorse economiche ed energie: “I nostri campi, dove facciamo attività, sono tutti ubicati ad Arsago,  in uno stesso centro, in concessione comunale, e si compongono di un campo a 11 in erba con tribuna, dove giochiamo unicamente le partite di tutto il settore giovanile, un altro campo a 11 in terra destinato agli allenamenti, un campo a 5 in sintetico e due campi nuovi, uno a 5 e uno più grande a 7  sempre in sintetico. Tutti i nostri campi hanno l’impianto di illuminazione omologato. A queste strutture si aggiunge una palestra che affittiamo da ottobre a marzo per l’attività dei più bambini più piccoli”.

Altro pilastro nell’attività giovanile sono gli allenatori e istruttori che operano sul campo a contatto con bambini e ragazzi, anche in tal senso, quella dell’Arsaghese dimostra di essere una realtà con le carte in regola per accompagnare le prospettive di crescita: “Cerchiamo allenatori qualificati Uefa B e Uefa C. Chi tra i nostri allenatori non è ancora abilitato lo sosteniamo nel percorso di qualificazione. Per quanto concerne le formazione dei nostri allenatori, oltre a quanto detto, svolgiamo un’attività interna, con riunioni tecniche una volta al mese, che rappresentano occasioni di confronto sull’ambito prettamente tecnico e anche per valutare insieme lo sviluppo del percorso. Ai nostri allenatori, in particolare quelli dell’area di base, chiediamo tanta attenzione alla tecnica individuale; noi li mettiamo nelle condizioni ideali dando un rapporto tra istruttore e atleti di 1:10 con i più piccoli e 1:15 dagli Esordienti in su”.

Attenzione è posta anche alla componente genitoriale: “Con le famiglie dei nostri ragazzi facciamo una riunione a inizio stagione per spiegare gli obiettivi e le modalità organizzative, poi, se il caso lo necessita creiamo ulteriori occasioni di incontro. La nostra impostazione non prevede un contatto diretto tra il genitore e l’allenatore, ma ogni situazione è filtrata da figure come la mia. Se si vengono a creare situazioni che necessitano il coinvolgimento dell’allenatore lo faccio. Finora questo approccio è sempre andato bene e risulta gradito. La nostra segreteria è sempre aperta e a disposizione delle famiglie. Ci sono genitori, poi, che danno maggiore disponibilità e rivestono il ruolo di dirigente-accompagnatore, con loro facciamo degli incontri a cadenza mensile di carattere formativo, per noi rappresentano il tratto di congiunzione tra la società e la squadra”.

 Marco Gasparotto