La stagione passata la gara interna con il Levico rappresentò il capolinea di Bonazzi (1-3 giovedì 13 aprile). Quest’anno niente del genere. E niente psicodrammi. Ma il senso immanente della sfida con i termali resta in ogni caso. Cercasi vittoria disperatamente. La prima di 3 necessarie (ma non è detto sufficienti), a dare ancora noia al Rezzato. Che deve ancora riposare (lo farà alla penultima), e che certamente vincerà l’epilogo con la Romanese. Quindi, una sola cartuccia residua nel caricatore. Da mandare a bersaglio domenica allo “Speroni” nell’attesa della beata speranza che poi al Lecco scatti la fregola di rovinare la festa alla capolista. O che a Bertazzoli e compagnia venga il braccino sul più bello. Tra l’altro, è curioso come nel post partita di Trento si sia fatto accenno al temperamento bluceleste. Cioè, proprio la dote (portata all’eccesso), fatale nel confronto diretto con la Pro Patria del 7 gennaio. Insomma, meglio non farci troppo affidamento.

Piuttosto, ha un senso ragionare su quanto dovrà fare la formazione di Javorcic per tornare al successo. E per recuperare la “mancanza di lucidità”. Concetto un po’ oscuro (e dai risvolti tutti da comprendere), individuato da staff e squadra come principale causa del pareggio del “Briamasco”. In casa nel girone d’andata i tigrotti hanno vinto 7 volte, pareggiato 2, siglando in 7 delle 9 sfide 2 o più reti. Nel ritorno e sempre allo “Speroni”, 4 vittorie, 2 pareggi, una sconfitta e solo 6 gol realizzati. Mai più di uno a gara. Segno evidente di un’estrema difficoltà a risolvere partite chiuse contro avversari (spesso) modesti. Persino con Grumellese e Scanzorosciate la pratica è stata evasa solo in coda con rete decisiva negli ultimi 20’. In questo senso, il Levico dovrebbe (facciamo potrebbe) cascare a pennello. I trentini negli ultimi 3 mesi hanno incassato 3 reti dal Ciliverghe, 3 dalla Pergolettese, 4 dal Rezzato, addirittura 5 dallo Scanzorosciate (sì, non è un refuso, proprio quello Scanzorosciate). Ma davanti hanno Fabio Bertoldi (uno dei 4 ventellisti del girone), caldo a tal punto dall’andare a segno in 3 delle ultime 4 uscite. Tenendo conto che a dispetto della miglior difesa del campionato, la Pro Patria ha già incassato 3 reti (tutte decisive), da Ferrario e Recino, 2 dei 4 con almeno 20 centri. Assente invece l’altra punta Brusco per squalifica.

Oltre alla crescita di condizione di Santana (domenica apparso, e siamo generosi, al 50%), sarà fondamentale capire quante possibilità ci saranno di rivedere in campo Riccardo Colombo. Seppur tra parecchie critiche (non tutte immotivate), il fagnanese rimane l’unico in grado di coniugare le due fasi con incisività. Ma è ancora a secco di gol. Già, proprio lui, in fondo, può essere il paradigma della stagione biancoblu.                   

Giovanni Castiglioni