La Openjobmetis si era più volte distinta – a Brescia, a Pesaro, a Brindisi, ma anche in casa con la Virtus – per la capacità di provare ugualmente a vincere partite che sembravano già perse. Ieri al PALA2A c’è stata un’inversione di tendenza perché i biancorossi hanno perso una partita che per certi versi sembrava in discesa. E fa ancora più male, dal momento che certifica le difficoltà varesine nel gestire i finali punto a punto anche in un caso come questo in cui erano stati gli avversari a spendere grandi energie per rientrare.

La delusione per la sconfitta è accentuata dal fatto che la Openjobmetis, pur priva di Waller e Hollis (ma entrambe le situazioni ormai non fanno più notizia), affrontava una Torino rimaneggiata, senza Mbakwe e praticamente Washington (in campo per soli 7 minuti), e stanca dopo la lunga trasferta russa di Eurocup affrontata in settimana. Era dunque una possibile occasione per muovere la classifica.

Così non è stato, complice l’impetuosa reazione della Fiat nel secondo tempo (51 punti segnati) che ha arginato la fuga tentata a più riprese dai padroni di casa (anche a +14 nel corso della gara). La differenza l’ha fatta senza dubbio il talento perché Torino, pur priva di uno dei suoi migliori giocatori e con un altro pilastro a mezzo servizio, ne ha a volontà. E Patterson (30 punti) e Vujacic si sono divertiti, con i loro canestri, a sottolinearlo.

Certo, a Varese manca anche un po’ di fortuna (il clamoroso canestro e fallo di Patterson nel finale ne è una dimostrazione), ma quando si perdono così tante partite in finali punto a punto il fattore cattiva sorte non può essere la spiegazione principale. Così come non ci si può nemmeno più di tanto giustificare con l’assenza di Waller perché, su quel versante, anche le avversarie affrontate da Varese nella striscia di sconfitte erano tutt’altro che al completo.

Sarebbe superfluo dilungarsi sulla serie di disagi che sta affrontando Reggio Emilia – che ha perso di nuovo Chris Wright, probabilmente fino a fine stagione – e che non ha lasciato stabilità a Menetti non solo per la sfida con Varese, ma di fatto per l’intero girone d’andata. Proseguendo con il calendario, dunque, bisogna evidenziare come la Virtus a Masnago fosse priva di Lafayette, Brindisi ha affrontato Varese senza Giuri (giocatore da 21 minuti di media), Cremona senza Drake Diener e Torino senza Mbakwe.

Probabilmente, è vero, si tratta di squadre – a parte Brindisi – che hanno un talento medio superiore a Varese e dunque, per loro, queste assenze sono meno pesanti di quella della guardia titolare per una formazione non di alto livello come la Openjobmetis. Che ieri ha dimostrato, una volta di più, di andare in difficoltà nei frangenti di gara in cui serve un trascinatore. Gli stessi frangenti in cui Reggio pescava Markoishvili, Bologna si affidava ad Alessandro Gentile e Torino veniva sospinta da Patterson.

Difficile capire quale sia la strada che questa Varese può percorrere per trascinarsi fuori dalle sabbie mobili, anche perché le vittorie non sono arrivate pur a fronte di prestazioni – in molti casi, non in tutti – buone. L’anno scorso le chiavi erano state l’arrivo di Dominique Johnson e l’uscita da una Champions League logorante sul piano fisico. È facile a questo punto che si possa pensare ad una svolta in seguito alla firma del sostituto di Waller (ancora da scoprire nome e tempistiche), ma non è da dare per scontato.

Filippo Antonelli