Continuano le presentazioni dei nuovi acquisti biancorossi. Dopo Tambone e Tyler Cain è stato il turno di Antabia Waller, che ha parlato con i giornalisti nella cornice dello Store della Pallacanestro Varese. Non prima, però, di aver visionato i prodotti del negozio in cerca di un regalo per la figlia. Waller è partito raccontando il suo inizio di stagione:

«I primi giorni che ho trascorso in Italia sono stati perfetti. Siamo partiti subito per il ritiro e, anche se all’inizio è stato ovviamente difficile, ci abbiamo messo poco a comprendere le richieste del coach. Stiamo migliorando giorno dopo giorno. Per me questa è una sfida e voglio essere pronto a fare la mia parte. Penso che il livello di basket in Italia sia veramente alto».

Waller ha esordito in biancorosso (in amichevole) segnando 20 punti in tre quarti durante la prima uscita stagionale della squadra di coach Caja: «Una settimana di allenamento non basta per imparare a giocare con dei compagni nuovi, per cui la prima partita è sempre importante. Ci è servita per migliorare le sensazioni su quello che possiamo fare tutti assieme».

«Tra di noi non è sorta nessuna competizione personale: c’è un ottimo clima per capire gradualmente cosa possiamo – ha proseguito la guardia – aspettarci gli uni dagli altri e per costruire qualcosa. Le amichevoli servono per eseguire quello che l’allenatore ci insegna: quella di domani [con Cremona, ndr] sarà più complicata, ma comunque proveremo a vincere e a continuare a seguire le istruzioni del coach».

Waller è arrivato a Varese per ricoprire il ruolo di guardia tiratrice, una posizione che però ha diverse sfumature: «In quali situazioni sono più efficace? Di me hanno sempre detto che se c’è un tiro aperto lo sbaglio e che invece vado molto meglio se sono marcato [ride, ndr]… Se lo hanno detto in tanti ci sarà un motivo, per cui accetto questa definizione!».

«Proprio per questa ragione è più probabile che io sia un tiratore migliore quando devo affrontare i difensori, quindi dal palleggio o in uscita dai blocchi. Il livello fisico? Non mi preoccupa perché ho giocato – ha continuato Waller – tre anni in Turchia e l’anno scorso in Champions League. Non posso far paragoni perché non conosco ancora il basket italiano, ma credo di essere preparato fisicamente».

Nella prima amichevole è stato il trascinatore, ma in un sistema come quello pensato da Caja il protagonista potrebbe essere diverso di volta in volta: «L’allenatore punta molto sull’esecuzione dei giochi e sull’avere sempre i giocatori nel posto giusto: se ti trovi – ha spiegato il giocatore – nel posto sbagliato non sarai in grado di aiutare la squadra. Io sto lavorando proprio su questo: in Italia le difese sono dure, perciò l’esecuzione è fondamentale».

«Non saprei dire ad oggi se in questa squadra sarò un leader o meno: sono pronto – ha affermato Waller – ad esserlo se il coach vuole che mi prenda più responsabilità, altrimenti sono disponibile a rimanere un po’ più sullo sfondo e a giocare di squadra se è quello che serve. Saranno le prime partite della stagione a definire i ruoli con maggiore precisione».

In conclusione, il nuovo esterno biancorosso ha risposto ad alcune domande arrivate dai social: «La mia pizza preferita? Sono in Italia da troppo poco, ma quella che ha portato capitan Ferrero per il suo compleanno è già una delle migliori che io abbia mai mangiato! Come valuto il gruppo? C’è una buona atmosfera: ci divertiamo a stare assieme e tutti mi hanno fatto una buona impressione».

Filippo Antonelli