E’ arrivato a Venegono Superiore nel girone di ritorno per fornire la sua esperienza alla squadra. Il difensore Emanuele Musca, classe 1985, ha collezionato cinque presenze e analizza così il periodo negativo della Varesina: “Siamo un po’ destabilizzati perché dopo il bel pareggio col Cuneo, la pesante sconfitta con l’Inveruno ci ha demoralizzati e domenica scorsa a Borgosesia non siamo andati con lo spirito giusto. Siamo dispiaciuti perché anche senza vincere venivamo comunque da prestazioni importanti, invece domenica abbiamo giocato male – aggiunge -, una partita corta in cui abbiamo rischiato tanto, ma questo perché non l’abbiamo presa con la giusta serenità”.

La Varesina è in piena zona playout e la prossima sfida è l’ultima spiagga per tentare la permanenza in Serie D senza passare dai playout. Al Comunale arriva l’OltrepoVoghera che in classifica si trova una posizione più su a sei punti di distanza. “Il campionato sta finendo – dice Musca – e i pareggi potrebbero non bastare più. Le aspettative sono importanti e dunque vogliamo farcela. Dobbiamo vincere per il morale e perché poi affronteremo Varese e Caronnese”.

Nella sua lunga carriera Musca, sposato con Alessandra e papà di Carolina che ha sei anni, ha fatto tappa al Varese, in C2, dal gennaio del 2008 sino a fine stagione. La sua carriera è iniziata a Gallipoli, a 5 km da casa sua. “Sono partito dall’Eccellenza – racconta Musca – e siamo arrivati in C1. Quella è stata l’esperienza èer me più bella e più importante; mai mi sarei sognato di arrivare tra i professionisti. In quegli anni non c’era la regola degli Under e dunque arrivare a quei livelli era un miraggio”.

Tornando alla Varesina conclude: “Mi aspettavo una situazione difficile perché era una squadra in sofferenza però è una sfida che ho accettato, in carriera ho fatto scelte difficili; ho trovato una società importante per la categoria, un gruppo di ragazzi che lavora e che adesso è parecchio mortificato perché non raccoglie quel che merita”.

Elisa Cascioli