A dare un peso all’attacco della Varesina ci sta pensando Henri Shiba, la punta centrale che in otto partite è andato a segno quattro volte piazzando gol decisivi come il primo della stagione valso la vittoria di misura sul Derthona alla prima giornata, o la doppietta casalinga contro il Castellazzo che ha permesso alla squadra di risollevarsi. In gol è andato anche nell’1-3 col Borgosesia, ma questo è solo l’inizio per la punta che non si accontenta di certo.

Varesina-Borgosesia shiba 16Il giocatore classe 1988 è stato l’ultimo colpo di mercato del club che ha voluto accaparrarsi l’esperto bomber cresciuto calcisticamente nella Reggina ai tempi della Serie A con cui ha anche debuttato in Coppa Italia. La passata stagione ha vestito la maglia della Jesina in Serie D con la quale ha messo a segno 13 reti, mentre nelle annate precedenti è stato protagonista con Cavese, Celano e Barletta. Allo spalle ha anche tanto professionismo e i numeri parlano per lui: 50 presenze con 6 gol in Serie C; 45 reti in 138 gare in Serie D ai quali vanno aggiunti i 4 di quest’anno; 10 gol in 35 presenze in Eccellenza.

Come mai hai scelto la Varesina?
«Non ci ho pensato due volte ad accettare la proposta di questo club. Sono venuto qui perché, come tutti gli altri, ho sposato un progetto. Mi trovo molto bene, vivo con altri cinque compagni e si è creato un bellissimo legame».

Qual è il tuo primo bilancio sul campionato?
«Non siamo partiti bene; abbiamo vinto solo la prima e poi sono arrivati un pareggio e quattro sconfitte; vedendo la rosa non mi aspettavo una partenza del genere. A livello di singoli siamo molto forti. Purtroppo i risultati hanno portato al cambio tecnico; adesso abbiamo ritrovato la fiducia e vogliamo cambiare l’inerzia del campionato».

Quali sono i tuoi punti di forza?
«Sono una punta di movimento. Mi piace farmi trovare dai compagni e avere il pallone tra i piedi».

shiba esultaNella tua lunga carriera qual è stato il gol più bello?
«Quello con la maglia della Sambenedettese, la mia città, nel 2-0 contro la Vis Pesaro: un tiro direttamente dal fondo che è andato sopra la testa del portiere e si è infilato sul secondo palo».

Qual è stato il momento più bello della tua carriera?
«Le giovanili alla Reggina mi hanno sicuramente segnato. Ho sempre fatto l’attaccante sin da piccolo, poi ho praticamente girato tutta l’Italia. Vincere il campionato con la maglia della Sanbenedettese è stata la cosa più bella».

Quando sei arrivato in Italia dall’Albania?
«Avevo appena tre anni, era il 1991 e la mia famiglia è stata tra le prime ad arrivare qui dopo la caduta del Comunismo nel mio paese e la conseguente apertura delle frontiere. Ci siamo stabiliti a San Benedetto del Tronto e i miei vivono ancora lì».

Cosa ti aspetti da questa stagione?
«Di fare più punti possibili, di uscire dalla zona playout e di stare più in alto per il resto della stagione. Spero di fare il meglio possibile per ripagare la fiducia ricevuta e non mi sbilancio sull’obiettivo numerico perché sono un po’ scaramantico su questo e preferisco non dirlo. Spero di dare un grande contributo, metterò in campo tutto ciò che ho».

Elisa Cascioli