Uno dei punti fermi della Varesina di quest’anno, è senza dubbio Salvatore Giglio, il centrocampista centrale che ha giocato tutte le partite dimostrando solidità e generosità. Il mancino classe 1992, con due stagioni da professionista alle spalle, ha ancora un sogno nel cassetto da realizzare.

Cosa ci racconti della tua carriera?
«Sono nato a Brindisi e ho iniziato a giocare come terzino sinistro, poi sono stato utilizzato anche a centrocampo come esterno e infine sono passato al centro. Ho giocato nella Primavera del Lecce quando era in Serie A e poi sono subito andato via di casa giocando due stagioni in C2 (Paganese e poi prestiti a Melfi e successivamente Aversa Normanna ndr). Poi ho avuto un po’ di problemi coi procuratori, ho dovuto rescindere il contratto che avevo e sono rimasto un anno fermo. Dover scendere di categoria a 20 anni non è una scelta facile da prendere perché poi risalire è difficile; ma ho scelto di ripartire».

A 25 anni è ancora lecito sognare…
«Ci sono giocatori che sono arrivati in B o in A a 29/30 anni e poi ci hanno giocato diverse stagioni. La speranza è l’ultima a morire e io ci credo. Mi alleno e do il meglio di me, spero di essere ripagato».

Come mai indossi il numero 77?
«In realtà avrei voluto il 22 di Kakà, che è il mio idolo di sempre, ma potevano sceglierlo solo i portieri. Così ho optato per il primo numero che mi è venuto in mente».

Lo scorso anno proprio la Varesina ha condannato il tuo Verbania alla retrocessione ai playout…
«Il primo giorno che sono arrivato qui e che ho messo piede in campo mi sono tornate in mente le scene della partita. Era passato avanti il Verbania con la possibilità di fare anche il 2-0 e invece una disattenzione si è trasformata in una condanna. Ma adesso è un’altra storia».

La squadra ha finalmente trovato un equilibrio…
«Ci siamo sbloccati mentalmente e in questo mister Marzio è stato fondamentale. È un allenatore giovane che può arrivare in alto, è molto bravo nei modi che ha di fare in campo, sa come farti rimanere sempre concentrato. Può arrivare in alto».

Mercoledì scorso c’è stato il “colpo grosso” a Casale…
«Vincere  in quel campo non è per niente facile, contro una squadra giovane che corre tantissimo. Ci hanno dato filo da torcere e abbiamo preparato bene la gara. Sicuramente una vittoria ci dà la giusta carica per la prossima partita».

A Venegono arriva la capolista…
«Il Gozzano, oltre ad essere forte, è molto organizzato. Mi aspetto una partita maschia, molto combattiva. Siamo in un momento positivo e dobbiamo sfruttarlo al meglio».

Elisa Cascioli