Mancava un unico sigillo, un sigillo che è arrivato non solo per mettere la ciliegina sulla torta dopo un’annata deliziosa, ma anche e soprattutto per mettere il punto esclamativo ai piedi di una parola: coraggio. Un coraggio che non è mai mancato, anzi è stato il là per un sì convinto dopo la richiesta di sposare la causa Gallaratese in terza categoria, un coraggio cresciuto domenica dopo domenica, e che alla fine è servito per la chiusura del cerchio.
angerese-gallaratese_6La Gallaratese è rinata la scorsa estate, in tarda estate, dopo anni di assenza e si è rituffata nel calcio nostrano ripartendo dalla terza categoria, con umiltà e consapevolezza, fino a vincere il girone A con 48 punti complessivi e tre giornate d’anticipo. Una stagione magica diretta da un “prestigiatore eccellente” che non trattiene, non può trattenere, un milione di emozioni: “Sono felicissimo perché questi ragazzi meritano questo successo, è stato un anno complicato, ci siamo sudati tutto, abbiamo lavorato duro e alla fine siamo stati ripagati”, afferma il tecnico Pierluigi Contaldo: “Se penso da dove siamo partiti…pazzesco, ci siamo incontrati i primi di settembre, e ci siamo assemblati settimana dopo settimana, altro che favoriti, potevamo esserlo per il blasone della nostra società, non per altro; abbiamo fatto scelte coraggiose, io per primo, dall’eccellenza alla terza categoria non penso sia da tutti, ma la scelta coraggiosa arriva anche dai ragazzi, che erano senza squadra, che sono stati “scartati” da tante altre società, e potrei farvi i nomi di ogni singolo e raccontarvi le loro ultime annate per dimostrarvelo, abbiamo vinto perché il lavoro paga e noi abbiamo lavorato sodo”. Ma mister Contaldo è un fiume in piena, ed oltre la gioia non esita nel togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “C’è chi parla e chi fa i fatti, noi abbiamo fatto i fatti: ce ne sono state dette di tutti i colori, basta vedere la sconfitta subita contro Sumirago, eravamo in una situazione difficile fra giocatori che avevano fatto altre scelte, infortuni e squalifiche, non abbiamo aperto bocca e quando siamo rientrati negli spogliatoi ho detto ai miei ragazzi di farsi due risate perché loro avevano vinto una battaglia mentre noi avremmo vinto la guerra, non mi sono sbagliato è andata proprio così”.
angerese-gallaratese_10E i fatti li raccontano i numeri. 48 punti, 15 vittorie, 3 pareggi, 2 sole sconfitte, miglior attacco con 51 gol e miglior difesa con 16 reti subite, un carrarmato che ha saputo spazzare via ogni ostacolo trovato sul proprio cammino, fino a domenica quando Marraggia e Dainese hanno confezionato un 2 a 0 sul campo dell’Angera che ha fatto esplodere la festa: “Non stavamo più nella pelle, ormai sapevamo fosse tutto nelle nostre mani ma non vedevamo l’ora di chiuderlo per poterci prendere le soddisfazioni che meritavamo il prima possibile, abbiamo dato una gioia anche alla città che da tempo era rimasta senza calcio, per me Gallarate è una seconda casa perché ci ho lavorato a lungo, sono doppiamente felice”. Felice anche perché nel calcio tutto torna come conferma lo stesso tecnico:Tre anni fa sono stato esonerato dalla Solbiasommese alla 27esima giornata, avevamo 29 punti, eravamo fuori dai playout, la squadra non fece più punti e riuscì a salvarsi proprio nella post season battendo la Vergiatese…si parlò di “Miracolo Sportivo” dando i meriti tutti a chi subentrò al mio posto (mister Oliva ndr), sapete quanto ho sofferto io per questo? Mi sono rimboccato le maniche e sono ripartito dal basso, alcuni mi hanno definito pazzo e forse è vero, ma la mia pazzia ed il mio coraggio oggi sono stati ripagati”. Non possono mancare, infine, qualche ringraziamento ed una dedica speciale: “Devo sicuramente ringraziare il presidente Ciro Intermite ed il mio secondo Massimiliano Murano, la dedica però è tutta per i miei ragazzi che proprio come me sono stati scartati e che adesso hanno, abbiamo, dimostrato sul campo il nostro valore”.
Ora a che tinte sarà il futuro di Pierluigi Contaldo?Abbiamo ancora tre partite per onorare fino in fondo il campionato, bisogna anche avere rispetto di chi si sta giocando altri obiettivi, a bocce forse vedremo il da farsi, comunque andrà auguro a questi giocatori tante vittorie”.
E per vittorie, siamo certi, che non intenderà solo quelle calcistiche, anzi, sono quelle nella vita, quelle ricche di umanità che valgono doppio, e questa società, questo mister e questi ragazzi, lo sanno bene.

FOTOGALLERY ANGERESE-GALLARATE

Mariella Lamonica