Se il mercato si vede dal mattino, la stagione biancoblu potrebbe davvero aprirsi sotto una buona stella. Ok, nulla di clamoroso. Ma i primi segnali incoraggiano vibrazioni positive. Insomma, Turotti è vivo e lotta con noi mettendo finalmente a segno due colpi che sono tali nella sostanza prima ancora che nella definizione. Ricapitolando, all’apertura ufficiale delle contrattazioni, il fixing tigrotto ha registrato (lunga teoria di conferme a parte), due acquisizioni di spessore.

La prima ha coinvolto Giacomo Pettarin, centrocampista di lotta e di governo reduce da un campionato in cui ha giocato tanto ma non tantissimo (15 presenze da titolare, 23 complessive) centrando a Mestre la terza promozione in carriera dalla Serie D. Il know how in materia del goriziano verrà buono a Busto anche più della sua statura tecnica.

Il secondo check in riguarda Ivo Molnar, stangone fiumano classe ’94 di stanza a Dro nell’ultima stagione. Indole da playmaker in un corpo da stopper vecchio stampo, il neo arrivato disputò un partitone nell’1-0 trentino contro la Pro Patria ancora bonazziana. Tanto per gradire, Molnar troverà allo “Speroni” un altro croato litoraneo come lo spalatino Ivan Javorcic.

E la punta? Arriverà anche quella. Giocoforza. Sul tema, il DS biellese ha saputo nascondere le carte. La logica impone che a giorni debba però metterle sul tavolo.

Nell’attesa, i due acquisti in oggetto legittimano altrettante riflessioni. Qualora (come pare), anche Disabato e Pedone dovessero a breve accodarsi alla lista dei confermati, il destino di Riccardo Colombo potrebbe slegarsi da quello biancoblu. Con Pettarin, Arrigoni e (appunto) i due di cui sopra, gli slot da mezzala titolare potrebbero anche essere occupati. Sempre che il fagnanese non venga impiegato diversamente. Ma siamo solo alle sensazioni.

In difesa, invece, con Zaro e Molnar (oltre a Marcone, centrale e terzino destro al tempo stesso), le opzioni difesa a 3 e difesa a 4 partono appaiate. Anzi, forse più la seconda della prima. Sassi gettati nello stagno delle aspettative. Nulla di più. Sia come sia, staremo a vedere.                                             

Giovanni Castiglioni