Buio totale. La luce si è spenta. In un attimo impercettibile i tuoi riferimenti si sono sgretolati, dissolti come neve al sole. La mente si riempie di pensieri: domande confuse senza una reale risposta. Non sai dove sbattere la testa. Vorresti dire basta. Sei stanco di essere forte. Chi te lo fa fare? Vale davvero la pena di continuare? Vorresti scioglierti in un pianto ed urlare al mondo il tuo dolore. Forse sarebbe meglio lasciar perdere il tutto che improvvisamente sembra non avere davvero più senso. Fermati un istante. Quella è la tua vita. Sei davvero sicuro che buttare tutto al vento sia la soluzione migliore?
Se anche voi vi siete sentiti così almeno una volta nella vita, allora non avrete difficoltà a comprendere il dolore di Silvia Motta, 29enne pallanuotista del Cosenza, che nel momento più difficile ha scelto di prendere il coraggio a due mani, rialzarsi dalle macerie di un cuore spezzato dalla perdita di una persona cara e andare avanti. Per realizzare i suoi sogni di bambina e fare del suo sport preferito la sua vita.

IRONIA DELLA SORTE – E pensare che era cominciato tutto con delle lacrime.Quando ero piccola nuotavo nell’Ispra – racconta Silvia –. I risultati faticavano ad arrivare. Mio padre allora, essendo allenatore di pallanuoto, cercò di introdurmi in questo mondo nuovo per me. Incominciai a giocare nella pallanuoto Varese, ma non mi piaceva quello sport. Ricordo ancora i pianti di quel periodo. Poi me ne sono innamorata ed oggi non posso davvero farne a meno”. Per amore di questo sport Silvia ha girato in lungo e in largo lo stivale, militando tra alcune delle più blasonate squadre di pallanuoto femminile italiane, conoscendo diversi grandi personaggi di questo sport come Manuela Zanchi e Stefano Marsili che l’hanno fatta crescere. Da Varese a Padova. Da Catania a Imperia, passando per Firenze. Fino ad arrivare a Cosenza: “Ho sposato il progetto di una squadra molto giovane. Io sono la più vecchia. Nella prime giornate abbiamo incontrato delle squadre molto più attrezzate e blasonate di noi. Nonostante il risultato, stiamo crescendo giorno per giorno”.

GIOCARE IN CASA – A condividere la piscina con lei in quel di Cosenza c’è Roberta, la sorellina appena ventunenne di Silvia. “Per me la sua presenza è molto importante. E’ un appoggio lontano da casa – racconta lei –. Non nascondo le nostre grandi litigate. Di certo non ce le mandiamo a dire. Ma è proprio questo il bello. Io cerco di farle imparare molte cose e io stessa imparo molte cose da lei”.

PASSAGGIO DI TESTIMONE – Una sorta di passaggio di consegne che ricalca un po’ l’evoluzione sportiva di una grande professionista dalla grande esperienza. Che conosce molto bene il concetto di squadra: “Prima questo sport rappresentava un modo per mettermi alla prova per raggiungere traguardi sempre più prestigiosi ed arrivare sempre più in alto. Ora, che ho quasi trent’anni, la pallanuoto fa sempre parte della mia vita anche perché il mio fidanzato è anche il mio allenatore, ma cerco di fare quello che le grandi facevano con me quando ero più giovane: tramando ciò che so a delle ragazze che hanno la fortuna di poter fare questo sport. Cerco di essere sempre presente per le mie compagne di squadra. Certo, lavorare con dei giovani non è semplice, bisogna conquistare la loro fiducia. Ma sapere che puoi dare qualcosa agli altri è molto bello. E poi sono anche loro ad insegnarmi molte cose: a non invecchiare e a non mollare mai”.

Un unico rammarico nel cuore di Silvia che ha vestito la maglia azzurra della nazionale italiana di pallanuoto femminile, ma non è mai riuscita a staccare il pass per le Olimpiadi: “Ho partecipato agli europei con la maglia della Nazionale – conclude lei –. Ma non sono riuscita ad arrivare all’Olimpiade che era il mio sogno. Devo dire con una punta di amarezza che non sono soddisfatta al cento per cento della mia carriera. Al momento giusto probabilmente non sono stata troppo decisa e mi sono lasciata scappare una grande occasione. Alle più giovani dico sempre che le occasioni non vanno perse. Il treno passa solo una volta nella vita. Ci devi credere fino in fondo, lottare e combattere per i tuoi sogni”.

Alessio Colombo