Quando la promozione non basta. Quando le ambizioni spingono a puntare ancora più su. Il Basket Venegono, neo-promosso in serie D, non ha affatto esaurito la sua carica propulsiva e, anzi, reduce da una campagna acquisti decisamente scoppiettante, si accomoda al tavolo verde delle favorite lanciando la sua candidatura per un campionato di vertice. Il tutto partendo dall’ingaggio di un allenatore esperto e capace come Daniel Racco, coach che fino a pochi mesi fa sedeva sulla panchina del Basket Arcisate in serie C Gold.
“Dopo aver rassegnato nel marzo scorso, esclusivamente per ragioni di lavoro, le dimissioni dall’incarico di coach alla Valceresio, cercavo una panchina un po’ meno impegnativa che – spiega Racco – mi consentisse di conciliare la mia attività lavorativa con la passione cestistica. Così, a giugno, ho risposto con grande entusiasmo alla chiamata dei dirigenti di Venegono, bella piazza di basket, depositaria di una buona tradizione, in cui avevo già allenato, sempre in serie D, cinque stagioni fa. Ci siamo subito messi al lavoro per cercare di costruire la squadra per affrontare la nuova categoria e, a conti fatti, grazie alla tempestività mostrata in sede di mercato pensiamo di esserci riusciti”.

In effetti, allenatori e addetti ai lavori collocano il Venegono edizione 2017-2018 nelle posizioni alte del “ranking” stagionale: confermi le sensazioni-previsioni?
“La squadra, non è nemmeno il caso che io lo sottolinei, mi piace perchè – continua Daniel – contiene un interessante “mix” di qualità tecniche, atletismo, entusiasmo, esperienza e fisicità. “Miscela” preparata portando a Venegono tre giovani prospetti – Bologna, Vanoni e Longo -, che avevo avuto con me a Valceresio altri tre giocatori di buonissimo livello presi da Cassano Magnago – Moalli, play decisamente fuori categoria, Bianco e Re De Paolini -, poi confermando un nucleo di ragazzi della “vecchia guardia” venegonese: Restelli, Premazzi, Saracino e Caproni. A coronare il tutto sono arrivati in rossoblu due ciliegine come Santinon, il cui il tasso di esperienza sarà fondamentale in campo e in spogliatoio, e Simone Beretta che ci darà fisicità nelle battaglie sotto canestro”.

Gruppo, quindi, molto rinnovato. Quale sarà il vostro stile di gioco e per quali obiettivi potrete realisticamente correre?
“L’organico non comprende il classico “lungagnone”, ovvero il pivot di stazza in grado di garantire muscoli e centimetri. Di fatto, là sotto, saremo geneticamente leggerini mentre, al contrario, nel reparto esterni avremo fisicità, atletismo, potenza velocità e reattività da vendere. Pertanto, la nostra pallacanestro sarà quella “semplice” fatta con difese aggressive e contropiede, due fasi del gioco in cui dovremo esaltarci e mostrare tutto il nostro valore. Detto questo, e al netto di ciò che ho visto e delle informazioni raccolte in pre-campionato, penso che la mia squadra possa sicuramente correre per un posto playoff. Ma, di più, penso abbia i mezzi per stare insieme a quelle formazioni, cito Cavaria, WIZ Legnano, Malnate, Fagnano, che sulla carta sembrano avere qualcosa in più da giocare in un campionato che, grazie alla presenza di tanti giocatori scesi dai piani di sopra (Lombardi, Rondena, Kapedani, Tacchini, Mapelli e così via) si annuncia davvero competitivo e con un livello tecnico-fisico in decisa ascesa”.

Massimo Turconi
(foto stagione 2016/2017)