Manca davvero poco al rompete le righe della prossima stagione di Serie D, previsto per il prossimo 3 settembre. Dopo aver conosciuto i vari raggruppamenti della prima divisione dilettantistica e i relativi calendari ufficiali, sorteggiati venerdì 10 agosto, abbiamo fatto due chiacchiere con il direttore sportivo dell’Inveruno, Davide Raineri, pronto a vivere la sua quinta annata in gialloblu.

raineri inverunoCome si presenta l’Inveruno al nuovo campionato?
Abbiamo mantenuto lo zoccolo duro della rosa dello scorso anno. L’intelaiatura della squadra c’è già. Abbiamo acquistato solo ragazzi giovani del ’97, ’98 e ’99Speriamo di riuscire a creare il mix vincente tra i vecchi e i nuovi, tra i più esperti e i più giovani per poter fare un campionato abbastanza tranquillo. Siamo soddisfatti del mercato svolto finora. Se poi servirà potremo intervenire, ma la nostra idea è di partire con questi giocatori”.

Lo scorso anno avete sfiorato i playoff. Quali sono gli obiettivi di questa stagione?
Parlare prima è sempre difficile. Anche perché non conosciamo nemmeno bene gli eventuali avversari. L’obiettivo minimo è sempre la salvezza, per restare nella categoria, ma ogni anno cerchiamo di alzare un pochino l’asticella. Siamo al quinto anno di D. Cerchiamo di puntare il più in alto possibile senza nasconderci e senza nemmeno illuderci o illudere troppo”.

Quale formazione teme di più, pensando anche al campionato scorso?
Il girone è simile a quello dello scorso anno penso che dovremo tenere d’occhio il Gozzano. A mio parere è una squadra molto forte. Ha fatto un girone di ritorno da vincente e può mettere in difficoltà tutti. Poi ci sono le solite note: il Como, il Varese ecc. che hanno un bacino d’utenza molto più grande, disponibilità economiche superiori e partono sempre per vincere. Il campionato di Serie D è bello, ma difficile perché non essendoci più la C1 e la C2 capita di trovare giocatori molto forti”.

Cosa pensa della novità dei cinque cambi?
Per una società che può disporre di una rosa ampia e competitiva è sicuramente una bella novità. Anche se a mio parere si poteva cominciare con l’aggiunta di un solo cambio in più. Cinque cambi da una parte e cinque dall’altra, vuol dire sostituire dieci giocatori in una partita. Mi sembrano un po’ troppi. Non sono del tutto convinto da questa nuova regola, ma non mi permetto di contestarla. Quattro secondo me era il numero giusto. Vedremo…

Alessio Colombo